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Inter e Milan, la clamorosa apertura di Sala: 'Posso cedere subito San Siro ai club'. Ma l'inizio degli eventuali lavori è un caso
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A poche ore di distanza dall’incontro a Palazzo Marino con l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello, il presidente del Milan Paolo Scaroni e il rappresentante di WeBuild Massimo Ferrari, il sindaco di Milano Beppe Sala ha preso la parola - a margine di un evento per la Festa della Donna presso la Fabbrica del Vapore - in merito alla possibile ristrutturazione dello stadio di San Siro.
SAN SIRO AI CLUB - Il primo cittadino milanese ha soprattutto aperto ad un clamoroso cambio di scenario pur di venire incontro alle esigenze palesate dalle due società: "Nell'interesse delle squadre e del Comune, potremmo trovare la formula per cedere subito lo stadio alle squadre. I lavori fatti da privati, tendenzialmente, sono più rapidi. Il tempo non si può buttare, conviene parallelizzare tutte le attività, correndo il rischio di arrivare a giugno e dire che non si può. Si può fare cessione definitiva immediata o diritto di superficie con la proprietà che passa alla fine, ma che consentirebbe di mettere lo stadio nei loro libri sin da subito".
LE TEMPISTICHE - Le maggiori incognite sono legate ai tempi di inizio degli eventuali lavori di WeBuild, alla luce degli eventi già previsti per il 2025 e per il 2026 a San Siro: "Onestamente, quest'anno non si può fare nulla. Se si parla di estate 2025, i promoter dei concerti dicono che ci sono già diversi concerti venduti, ma si può ragionare. Una ristrutturazione di San Siro ben fatta è nell'interesse anche di chi organizza i concerti, perché se metti a posto lo stadio devi pensare anche ai meccanismi di insonorizzazione. Ma questo interessa anche le squadre, il business dei concerti è enorme. Lavori prima o dopo le Olimpiadi? Non lo so dire, dipende da WeBuild. Ma i lavori tendenzialmente devono cominciare prima".
LE RICHIESTE - In merito invece all’esito dell’incontro odierno, Beppe Sala ha illustrato nello specifico le richieste di Inter e Milan e confermato che la deadline per il progetto presentato da WeBuild scadrà il prossimo giugno: "Il Comune accoglie la proposta di WeBuild di fare questa analisi, questo studio pro bono e che dovrò essere completato entro giugno. Le squadre hanno confermato che in pochissime giorni passeranno dei documenti con le loro richieste. Sono sia relative a quello che ci dovrà essere all'interno dello stadio. Posti VIP, miglioramento dei servizi, bagni, accessibilità, ma anche servizi all'esterna: spazi commerciali, lounge di attesa per chi arriva prima. Il lavoro deve dimostrare che si può fare a costo sostenibile, soprattutto bloccando il minimo possibile lo stadio nel frattempo".
IL MOMENTO DELLA VERITA' - Sala infine si è espresso così sui progetti di realizzazione di due nuovi impianti di proprietà fuori dalla città di Milano, a San Donato per il Milan e a Rozzano per quanto riguarda l’Inter: "Io ovviamente non mi aspetto che, nell'attesa, le squadre rallentino sui progetti alternativi. Questo non posso chiederlo, non avrebbe senso. È altrettanto evidente che, se WeBuild arrivasse a produrci un buon piano, che risponda a quei requisiti, mi aspetterei una risposta dalle squadre. Difficile essere ottimisti o pessimisti, diciamo che l'atmosfera intorno al tavolo è molto positiva, che sono certo che le squadre guardano con interesse a questa opzione, sapendo che hanno altre alternative. Arriviamo al momento della verità, io lo fisso per giugno".
SAN SIRO AI CLUB - Il primo cittadino milanese ha soprattutto aperto ad un clamoroso cambio di scenario pur di venire incontro alle esigenze palesate dalle due società: "Nell'interesse delle squadre e del Comune, potremmo trovare la formula per cedere subito lo stadio alle squadre. I lavori fatti da privati, tendenzialmente, sono più rapidi. Il tempo non si può buttare, conviene parallelizzare tutte le attività, correndo il rischio di arrivare a giugno e dire che non si può. Si può fare cessione definitiva immediata o diritto di superficie con la proprietà che passa alla fine, ma che consentirebbe di mettere lo stadio nei loro libri sin da subito".
LE TEMPISTICHE - Le maggiori incognite sono legate ai tempi di inizio degli eventuali lavori di WeBuild, alla luce degli eventi già previsti per il 2025 e per il 2026 a San Siro: "Onestamente, quest'anno non si può fare nulla. Se si parla di estate 2025, i promoter dei concerti dicono che ci sono già diversi concerti venduti, ma si può ragionare. Una ristrutturazione di San Siro ben fatta è nell'interesse anche di chi organizza i concerti, perché se metti a posto lo stadio devi pensare anche ai meccanismi di insonorizzazione. Ma questo interessa anche le squadre, il business dei concerti è enorme. Lavori prima o dopo le Olimpiadi? Non lo so dire, dipende da WeBuild. Ma i lavori tendenzialmente devono cominciare prima".
LE RICHIESTE - In merito invece all’esito dell’incontro odierno, Beppe Sala ha illustrato nello specifico le richieste di Inter e Milan e confermato che la deadline per il progetto presentato da WeBuild scadrà il prossimo giugno: "Il Comune accoglie la proposta di WeBuild di fare questa analisi, questo studio pro bono e che dovrò essere completato entro giugno. Le squadre hanno confermato che in pochissime giorni passeranno dei documenti con le loro richieste. Sono sia relative a quello che ci dovrà essere all'interno dello stadio. Posti VIP, miglioramento dei servizi, bagni, accessibilità, ma anche servizi all'esterna: spazi commerciali, lounge di attesa per chi arriva prima. Il lavoro deve dimostrare che si può fare a costo sostenibile, soprattutto bloccando il minimo possibile lo stadio nel frattempo".
IL MOMENTO DELLA VERITA' - Sala infine si è espresso così sui progetti di realizzazione di due nuovi impianti di proprietà fuori dalla città di Milano, a San Donato per il Milan e a Rozzano per quanto riguarda l’Inter: "Io ovviamente non mi aspetto che, nell'attesa, le squadre rallentino sui progetti alternativi. Questo non posso chiederlo, non avrebbe senso. È altrettanto evidente che, se WeBuild arrivasse a produrci un buon piano, che risponda a quei requisiti, mi aspetterei una risposta dalle squadre. Difficile essere ottimisti o pessimisti, diciamo che l'atmosfera intorno al tavolo è molto positiva, che sono certo che le squadre guardano con interesse a questa opzione, sapendo che hanno altre alternative. Arriviamo al momento della verità, io lo fisso per giugno".