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    Inter e Milan, indagine sugli ultras: il Procuratore Federale Chiné chiede gli atti alla Procura di Milano

    Inter e Milan, indagine sugli ultras: il Procuratore Federale Chiné chiede gli atti alla Procura di Milano

    • Redazione CM
    Inter e Milan non rischiano nulla, al momento, in merito all’indagine condotta dalla Procura di Milano sulle condotte criminali delle rispettive tifoserie organizzate e le infiltrazioni di natura mafiosa nelle due curve. Se non sarà dimostrata una loro complicità e contiguità con gli esponenti ultras finiti nel mirino degli inquirenti - 19 i procedimenti emessi nei loro confronti tra arresti e domiciliari - non si andrà oltre il procedimento preliminare emesso nei loro confronti in giornata. Diverso invece può essere il discorso per quanto concerne la giustizia sportiva: secondo quanto raccolto dall’Ansa, il Procuratore Federale Giuseppe Chiné ha chiesto alla Procura di Milano gli atti dell’inchiesta.

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    Nello specifico, nel lancio di agenzia, si precisa che Chiné avrebbe fatto richiesta dell'ordinanza di custodia cautelare e gli atti di indagine non coperti da segreto. L'intento é verificare eventuali condotte "rilevanti" per l'ordinamento sportivo, da parte delle due società o di loro tesserati. Il precedente della Juventus, accusata durante la presidenza di Andrea Agnelli (era il 2017) di intrattenere rapporti coi capi ultras, anch’essi legati agli ambienti della criminalità organizzata, ci ricorda che, secondo l’ordinamento federale, nel caso in cui scattasse il deferimento e venisse comprovata una responsabilità diretta da parte di Inter e Milan - per le condotte improprie da parte dei propri tesserati - il rischio maggiore sarebbe quello di un’ammenda, la cui entità sarebbe proporzionata alla gravità dei fatti contestati. Impossibile invece risvolti meramente sul piano sportivo e dunque da escludere penalizzazioni in classifica o quant’altro.

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