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    Inter e Milan, che cos'è il "procedimento di prevenzione" aperto dalla Procura nell'inchiesta sugli ultras

    Inter e Milan, che cos'è il "procedimento di prevenzione" aperto dalla Procura nell'inchiesta sugli ultras

    La Squadra Mobile e la Procura di Milano, coordinate dal Procuratore Capo Marcello Viola lunedì 30 settembre ha emesso e arruato 19 misure di custodia cautelare per altrettanti ultras che erano ai vertici delle curve di Inter e Milan, accusati di traffici illeciti, associazione a delinque e altri capi d'imputazione. Le due società non risultano fra i soggetti indagati, ma per loro è stato attivato un cosiddetto "procedimento di prevenzione", un istituto giuridico che non ha finalità repressiva, bensì preventiva. Ecco come funziona.

    COS'E? - Il dizionario giuridico così definisce il procedimento di prevenzione: "È una procedura diretta all'applicazione di misure di prevenzione personali o reali (sequestro, confisca, cauzione), comminate indipendentemente dalla commissione di un precedente reato e dirette a evitare la commissione di reati da parte di alcuni soggetti considerati socialmente pericolosi

    LA QUESTIONE BIGLIETTI - C'è però di più perché la misura potrebbe riguardare anche singoli settori di attività (articolo 34 del decreto legislativo 159/2011) quando si ritiene che, attraverso il libero esercizio della propria attività economica (pur se non illecita e pur se esercitata con modalità non illecite), all’impresa possa essere rimproverato, anche solo a titolo di rimproverabilità colposa per inerzia o cattiva organizzazione interna, d’aver agevolato l’attività di persone indagate per un determinato catalogo di reati.

    DIMOSTRARE DI AVER TAGLIATO I PONTI - L'obiettivo, in sostanza, è quello di spingere Inter e Milan a sanarsi in autonomia e, come riporta Calcio&Finanza, all'atto pratico le società dovranno dimostrare, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo degli ultras, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite. Se così non fosse, il provvedimento potrebbe modificarsi e si potrebbe arrivare, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, ad un provvedimento di amministrazione giudiziaria.

    LA POSSIBILE SANZIONE -
    Se i club non riuscissero a dimostrare questo passaggio, quindi, si passerebbe ad una sanziona giudiziaria e quindi alla "messa in amministrazione forzata della società". Un istituto giuridico già più volte utilizzato negli ultimi tempi dai magistrati soprattutto nel settore della logistica (come nei casi Dhl o Esselunga) e della moda (Armani o Dior).

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