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    Inter, due motivi per cui De Zerbi è la scelta perfetta per il dopo-Inzaghi

    Inter, due motivi per cui De Zerbi è la scelta perfetta per il dopo-Inzaghi

    • Emanuele Tramacere
    La panchina dell'Inter di Simone Inzaghi è a rischio? Sì per l'immediato, nonostante il pareggio in extremis ottenuto in Coppa Italia nell'andata contro la Juventus, ancora di più per l'estate dove, salvo clamorose svolte in campo e non solo, si dovrebbe arrivare alla separazione più o meno consensuale. Per cercare di arrivare a fine stagione saranno fondamentali Salerno e la Salernitana in programma venerdì, ma soprattutto la sfida di andata dei quarti di finale di Champions League contro il Benfica. E nel frattempo il toto nome impazza con un candidato Roberto De Zerbi, che continua a stupire col Brighton (-4 dal 4° posto in Premier e con 2 gare in meno) e che rappresenterebbe, per due motivi, la scelta perfetta per l'Inter per il dopo-Inzaghi.

    SCELTE DI CAMPO -
    L'ex Shakhtar e Sassuolo rappresenta oggi una scelta perfetta per quello che l'Inter già con Inzaghi voleva si realizzasse in campo. Più spettacolo, più gioco offensivo, più coraggio nel lanciare e valorizzare giovani talenti. Doti che l'allenatore bresciano ha innate e mette in campo senza sé e senza ma, anche a costo di essere tacciato di essere un ultra-giochista. Che sappia valorizzare i talenti, invece, lo dice il mercato, prima con le plusvalenze fatte fare al Sassuolo, poi con i giocatori lanciati e valorizzati quest'anno al Brighton come Evan Ferguson e Mitoma che stanno incantando tutti in Premier League.

    SCELTA ECONOMICA - C'è anche una motivazione economica che, dal punto di vista puramente contrattuale, consentirebbe all'Inter di restare sostanzialmente in linea di galleggiamento anche con l'addio anticipato di un anno a Inzaghi. L'attuale allenatore percepisce 5,5 milioni di euro netti, di fatto 11 lordi all'anno ed è in scadenza 30 giugno 2024. Sostanzialmente l'Inter esonerandolo con una buonuscita pari al suo ingaggio netto avrebbe margine per mettere sotto contratto un altro allenatore come De Zerbi che oggi in Premier arriva a toccare i 6 milioni lordi di stipendio. Ipotizzando uno stipendio netto da 3,5/4 milioni, di fatto si arriverebbe ad un lordo, sfuttando i vantaggi del decreto crescita di 5/5,5 milioni di euro lordi restando entro la cifra di spesa da 11 milioni prevista nel caso di permanenza di Inzaghi.

    IL PROBLEMA BUONUSCITA - Quello che sta frenando l'idea di portare subito De Zerbi a Milano è sostanzialmente la clausola rescissoria presente nel contratto dell'allenatore bresciano. 13 milioni di euro, troppi per le casse dell'Inter da pagare in un'unica tranche, ma non così folli se 'scontati' e dilazionati su più stagioni. Rimanendo al calcolo semplice sull'ingaggio, un'ipotetica conferma di Inzaghi (o di un allenatore con il suo ingaggio e senza i vantaggi del decreto crescita) fino al 2025 (contratto triennale) l'Inter dovrebbe prevedere un budget di 33 milioni di euro lordi. E se economicamente si restasse entro i 5/5,5 milioni lordi di ingaggio per De Zerbi su 3 anni, il margine di spesa rispetto a quei 33 milioni di euro sarebbe milione più/milione meno pari al valore della clasuola rescissoria. Servirà trattare col Brighton, ovviamente, e non sarà facile convincere De Zerbi a tornare in Italia. Ma fra campo e a livello economico l'ex Shakhtar e Sassuolo rappresenterebbe il profilo ideale, la scelta perfetta per il post-Inzaghi.

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