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Inter, Inzaghi in bilico: dall'ipotesi traghettatore all'idea De Zerbi, cosa sta succedendo
NO AL TRAGHETTATORE - Inzaghi sa che servirà un'Inter diversa da quella vista contro la Fiorentina, corsara al Meazza grazie a Bonaventura, sa che è necessaria quell'inversione di tendenza che hanno chiesto anche oggi Marotta, Ausilio e Baccin, presenti ad Appiano per stare vicino alla squadra. Il messaggio è chiaro, in dirigenza nessuno vuole gettare alcol sul fuoco, nessuno vuole pronunciare la parola esonero. Inzaghi, ha la fiducia del club, l'ipotesi di un traghettatore, da Chivu a Zenga, non è presa in considerazione. L'inter, insomma, non vede cambi all'orizzonte, lo scenario potrebbe cambiare solo in caso di disfatta tra Torino e, soprattutto, Lisbona. Perché Joao Mario e compagni sono considerati un avversario tosto, ma assolutamente alla portata.
DISCORSO RIMANDATO - Non è la prima volta che l'Inter è sotto pressione, era già successo a ottobre prima del Barcellona, battuto al Camp Nou contro ogni pronostico, e un paio di settimane fa, con il pareggio sofferto del Do Dragao contro il Porto, che è valso il passaggio del turno in Champions League. Marotta si aspetta di vedere la stessa squadra battagliera, la stessa reazione d'orgoglio. Per rimandare il discorso Inzaghi a giugno. E evidente che qualcosa si sia rotto, che la permanenza dell'ex allenatore della Lazio non sia scontata, indipendentemente da come finirà la stagione. Il problema insomma è solo rimandato: in estate ci sarà tempo per affrontare il contratto in scadenza nel 2024 da 5,5 milioni di euro all'anno. E per valutare un nuovo allenatore.
TRE CANDIDATI - Al momento sono tre i candidati, con tre profili diversi: Antonio Conte, in nerazzurro tra il maggio 2019 e il maggio 2021, un periodo nel quale l'Inter ha raggiunto la finale della UEFA Europa League 2019-2020 e si è laureato campione d'Italia nel 2020-2021, Thiago Motta, 83 presenze, 12 gol e un Triplete conquistato in nerazzurro da giocatore e attualmente alla guida del Bologna, e Roberto De Zerbi. Il tecnico del Brighton è l'allenatore che intriga di più ma ci sono diversi ostacoli. Il contratto lungo (a settembre ha firmato un accordo di quattro anni), la clausola rescissoria, di 15 milioni di euro, e soprattutto la volontà dell'ex Sassuolo, che al momento non vuole tornare in Italia.