Inter, dilemma Calhanoglu: il turco sogna Champions e Pallone d’Oro ma a centrocampo sarà rivoluzione

Pasquale Guarro
26 mar 2025
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Quando parla degli obiettivi da raggiungere, Hakan Calhanoglu non ama misurare le parole. Il turco sposa la teoria di Marotta, secondo cui non bisogna mai confondere l’ambizione con l’arroganza, e incurante del rischio che certe dichiarazioni comportano , annuncia l’impresa dei sogni, l’arrampicata verso la prossima vetta da conquistare: “Proviamo a rappresentare l'Inter nel migliore dei modi, abbiamo un'enorme responsabilità, lo sappiamo. In Italia ho già vinto tutto, il mio obiettivo è vincere la Champions. Il mio sogno, dato che due anni fa abbiamo perso la finale, è tornarci e vincerla. E magari vincere anche il Pallone d'Oro. Bissare lo Scudetto è un'altra cosa importante".

LA COLONNA HA SCRICCHIOLATO - Difficile capire se parlando di tutti questi possibili trofei, Calhanoglu abbia concentrato gli sforzi al solo presente, o se invece abbia pensato anche al futuro, immaginandosi all’Inter anche il prossimo anno. La possibilità Bayern è ormai sfumata, ma nei prossimi mesi i nerazzurri penseranno al restyling totale della rosa, seguendo le indicazioni della proprietà americana, indirizzate al ringiovanimento del gruppo e a un graduale ridimensionamento degli ingaggi medi. Calhanoglu è un classe ‘94 e percepisce un ingaggio netto di circa 6,5 milioni di euro, è naturale pensare che certi ragionamenti possano toccare anche lui, che però è una colonna di questa Inter, forse il calciatore che più di tutti, all’Inter, determina la qualità del gioco espresso dall’intera squadra. Trasferire a terzi le responsabilità di cui Calhanoglu si fa carico in campo sarebbe complesso e rischioso, allo stesso tempo, quella attuale è stata per il turco la peggior stagione da quando veste nerazzurro. E questo è un elemento che può avere il suo peso nel computo di una valutazione complessiva, anche se per questo finale di stagione sembra che l’ex Milan stia tornando ai suoi abituali livelli di rendimento.

IL PENDOLO - In viale della Liberazione non stanno lavorando per cedere Calhanoglu, ma dovessero arrivare offerte di un certo tipo, probabilmente nessuno alzerebbe barricate. Nel reparto di centrocampo, quelli destinati alla cessione sembrano Asllani (classe 2002) e Frattesi (classe 1999), ma entrambi sono giovanissimi e dovessero concretizzarsi queste due uscite, la mediata andrebbe a maggior ragione rinfrescata, a prescindere dall’arrivo di Petar Sucic (classe 2003), che sicuramente va proprio in quella direzione. Difficile pensare che Zielinski (contratto in scadenza nel 2028) possa già essere messo alla porta. Il polacco ha deluso le aspettative ma avrà un’altra chance. E allora il pendolo di una possibile cessione sembra oscillare proprio tra Calhanoglu e Mkhitaryan, anche se è difficile immaginare dove si fermerà. Come al solito deciderà il mercato con le sue dinamiche, ma forse la vera rivoluzione dell’Inter partirà proprio quando dovrà fare a meno di una di queste due colonne di centrocampo.

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