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    Inter, ci sono tre buoni motivi per essere fiduciosi

    Inter, ci sono tre buoni motivi per essere fiduciosi

    Tre vittorie consecutive in campionato non arrivavano da nove mesi, ma l'Inter di Frank de Boer ha sfatato il tabù contro Pescara, Juventus ed Empoli. È la svolta definitiva per la squadra nerazzurra o è presto per poterlo dire? Intento l'edizione odierna del GdS offre tre buoni motivi per essere fiduciosi:

    1) E’ aumentato il tasso tecnico della rosa, soprattutto nel cuore del campo. Decisivi gli innesti di Banega e Joao Mario: il primo garantisce piedi raffinati ed esperienza, il secondo è un vero tuttofare, l’«8» vecchia maniera, tecnico e intelligente tatticamente. Il portoghese, in particolare, ha mente veloce, accompagnata da una grande pulizia nel passaggio, cosa che per esempio a Empoli ha letteralmente esaltato le caratteristiche di Icardi e di Candreva. Due giocatori, Banega e Joao Mario, che non hanno mai paura di gestire la palla anche nelle zone più delicate o trafficate: con loro, l’Inter è sensibilmente cresciuta in personalità; valorizzato allo stesso tempo il lavoro sporco di Gary Medel, l’unico vero interditore di livello a disposizione di de Boer. Insomma, oggi Brozovic, Kondogbia e Felipe Melo sono di fatto delle alternative, l’anno scorso erano invece stati spesso i perni del centrocampo manciniano: il salto di qualità è evidente anche in questa valutazione. Non va poi trascurato l’acquisto di Candreva, perfetto esterno sia nel 4-3-3 sia in un 4-2-3-1. C’è infine la continua crescita di Icardi, che gara dopo gara va completando anche tatticamente un repertorio in generale già straordinario.

    ​2)Con la nuova guida tecnica è cambiata anche la filosofia di gioco. Confortante la velocità con la quale il gruppo sta assorbendo la cura de Boer. Europa League a parte (rosa falciata dal financial fairplay), solo un paio di sbandamenti (Chievo e Palermo) prima del cambio di marcia che ha riportato la squadra nelle zone nobili della classifica. De Boer chiede pressing altissimo, aggressività, intensità e zero paura dietro ad accettare l’uno contro uno. I dati delle ultime tre partite dicono che risposte e applicazione dei giocatori sono già piuttosto buone, anche in rapporto alle prime cinque giornate dell’anno scorso. La squadra di De Boer tende per esempio a fare un fuorigioco molto alto (32,4 metri contro 25,1 dell’anno scorso), intercetta 19,67 palloni a partita (contro 12,6), fa 22 sponde a gara (9,2 un anno fa) e arriva molto più spesso a tirare in area di rigore (11,33 tiri contro 8).

    3) Per il futuro, fa poi ben sperare la solidità del gruppo Suning. Il mercato estivo è stato francamente esaltante, e Zhang ha già fatto capire di puntare al botto nelle prossime sessioni. L’Inter, in poche parole, è tornata in piena corsa sul fronte top player: James Rodriguez aveva ammesso nei giorni scorsi «di essere stato seriamente cercato dell’Inter». Capito il livello?

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