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    Inter, che agonia. Ma Pioli lancia un segnale: è stanco di difendere il gruppo

    Inter, che agonia. Ma Pioli lancia un segnale: è stanco di difendere il gruppo

    • Pasquale Guarro
    Senza orgoglio né dignità, l’Inter perde anche a Genova, uscendo umiliata dal Ferraris. La squadra di Pioli non reagisce, ma non accusa neanche il colpo. Assiste quasi disinvolta a tutto ciò che accade intorno. Due punti in sette partite, media punti da retrocessione, e la Curva, al seguito della squadra in trasferta, che dagli spalti urla ormai di tutto: “indegni, venduti” e chi più ne ha più ne metta. Ma sono cori che si perdono nel vuoto, non colpiscono nessuno, tantomeno il capitano Icardi, che uscendo dal campo (sostituito) non guarda neanche in faccia Stefano Pioli. 

    LA FINE DEL MIRACOLO - Questa è l’Inter delle ultime sette partite, addirittura deturpata della sua storia. D’Ambrosio ha candidamente ammesso come la squadra abbia mollato dopo il pareggio di Torino, Pioli ha spento l’incendio e negato il tutto. Ma le fiamme hanno ormai abbracciato l’intero stabile e il primo a farne le spese sarà proprio il tecnico emiliano, ormai delegittimato. Da potenziatore a depotenziatore, l’ex Lazio era partito bene, ma al primo momento di crisi non ha saputo tenere saldo il gruppo per condurre la nave in porto. Da Medel a Gagliardini, passando per Icardi e Kondogbia, quel miracolo Inter, che tutti avevano esaltato, si è ormai accartocciato su sé stesso e quei giocatori, che sembravano essere rivalutati, tornano a far discutere.

    FUORI IL CAPITANO - Una lunga agonia. Così si preannuncia questo finale di campionato per l’Inter, che prosegue a testa bassa, ormai travolta dagli eventi e dalle circostanze. Dopo Firenze, Pioli aveva provato a scuotere il gruppo dicendosi pronto a farsi da parte. La società non ha assecondato la proposta del tecnico emiliano, esponendolo ad ulteriori responsabilità. La squadra, e questo è ormai evidente, lo ha lasciato solo, lo segue con superficialità, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: “Come mai ho sostituito Icardi? Non ero contento del movimento dei miei attaccanti e ne ho inseriti altri due con caratteristiche che avrebbero potuto aiutarci”, ha spiegato l’ex Lazio. Ma il capitano altre volte era stato assente dal match e mai era stato sostituito. Un segnale, da parte del tecnico emiliano, evidentemente stanco di assumersi tutte le responsabilità e proteggere un gruppo che invece non fa assolutamente niente per toglierlo dalle critiche. 

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