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Inter, centrocampo stremato e senza alternative: in estate la rivoluzione, il solo vice-Barella non basta
STATISTICHE - Il dato evidente che emerge dalle statistiche di fine gara è che l'Inter cala incredibilmente nel lungo periodo e, con il passare dei minuti, abbassa il proprio baricentro verso la propria area di rigore allungando la squadra e i metri di campo da percorrere in scatto per esterni e mezzali. Fra primo e secondo tempo il baricentro medio è sceso dai 53 metri dalla porta del 1° tempo ai 46 metri del 2° tempo. E proprio Barella è il centrocampista che più incidendo e risentendo di questo calo. Paragonando la prestazione di ieri con quella di un altro big match bloccato come ad esempio quello contro l'Atalanta (in cui comunque non era apparso al meglio) è evidente l'ulteriore calo atletico dell'ex-Cagliari calato sia nel numero di tocchi, che nella quantità di duelli e contrasti vinti, ma soprattutto in occasioni create, precisione dei passaggi e zone di campo occupate. Guardando le heatmap delle due gare, da un lato (contro l'Atalanta) abbiamo un Barella totale a tutto campo, dall'altra (contro il Milan ieri) emerge un centrocampista limitato quasi al compitino.
SOLO IL VICE NON BASTA - Un problema che l'Inter si porta dietro da tempo, complice la condizione fisica ormai lontana dai tempi migliori di Arturo Vidal, i problemi avuti a inizio stagione da Sensi e Vecino e i dubbi tecnico-tattici su Gagliardini. E se il vice-Brozovic non esiste, quelli che dovevano rappresentare l'alternativa a Barella stanno oggi deludendo. La priorità del club nerazzurro è provare ad affondare il colpo su Frattesi del Sassuolo per sistemare il vuoto presente oggi in rosa, ma con l'addio ormai certo di Vecino a parametro zero, e ipossibili addii di Vidal e Gagliardini, un solo colpo per il centrocampo non può bastare, anzi, servirebbe una vera e propria rivoluzione.
@TramacEma