Redazione Calciomercato
Inter, Brozovic può tornare con calma con questo Calhanoglu: corre, lotta e segna. E ora Asllani?
PRIME VOLTE - Con un gol da 3 punti a Milano e una prestazione di qualità e quantità in Spagna, Calhanoglu è il volto di una qualificazione agli ottavi ora a un passo. A San Siro è arrivato il suo primo gol in Champions League con la maglia dell'Inter. Una rete che lo stesso giocatore ha definito “la più importante in carriera”. Un destro all’angolo che ha confermato come Inzaghi possa contare su di lui nei big match dopo le marcature nello scorso anno a Milan, Napoli, Roma e Juve. Un gol che non arrivava in Champions dal 2016 quando con il Bayer Leverkusen aveva trovato la porta del Cska Mosca. Ma è stato a Barcellona dove la sua nuova attitudine da regista è stata confermata.
REGISTA - Tanta legna ma altrettante idee e giocate di livello, un 10 (come quello che ha tatuato sul braccio) calato perfettamente nel nuovo contesto dopo l’abbassamento dalla trequarti con la rete del 1-2 a suggellare il nuovo Calhanoglu. Un contrasto ruvido per recuperare il pallone e un lancio illuminante per Lautaro Martinez. Un vero e proprio interditore come testimoniano i 51 duelli vinti (il 47% di quelli affrontati), i 7 palloni intercettati, i 2 salvataggi e i 4 tackle vincenti, senza dimenticare le 5 grandi occasioni create. Insieme a Barella ha annullato il centrocampo avversario composto da Busquets Gavi e Pedri. Esclusa qualche leggerezza di troppo nell’uscita del pallone, Calha si sta confermando tra i migliori anche quest’anno. Prestazioni che gli sono valse le prime chiacchiere di rinnovo. Già nella pausa per il Mondiale in Qatar, l’Inter convocherà il suo agente per prolungare l'attuale accordo che scade nel 2024, avendo anche a disposizione un'opzione per prolungare fino al 2025.
ASLLANI - L’Inter ha trovato ora la quadra e, come già dimostrato in passato, Inzaghi non vorrà toccare equilibri che si stanno oliando. Conseguenza? Asllani troverà ancor meno spazio. L’ex Empoli è arrivato a Milano in estate per 12 milioni e ha giocato poco: solo 146‘ in A. Qualche sprazzo qua e là, 77’ con la Roma nella prima da titolare, una conferma mancata a Reggio Emilia quando la sua sfida al Sassuolo è durata solo 45’ complice un’ingenua ammonizione. Poi l’occasione da gol sprecata al Camp Nou e un balzo indietro nelle gerarchie. L’albanese potrebbe trovare ora spazio come mezzala, ruolo dove Inzaghi ha più abbondanza e dunque più concorrenza. Uno stop nel processo di inserimento in un grande club che però non sposta l’idea dell’Inter che crede nel giocatore e lo vede come uno dei protagonisti del suo futuro.