Bolingbroke: 'Compriamo per Mancini'
L'Inter tornerà sul mercato, parola di Michael Bolingbroke, nuovo CEO dell'Inter, arrivato in nerazzurro dal Manchester United su precisa richiesta del nuovo presidente Erick Thohir. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ad del club di Corso Vittorio Emanuele ha tracciato le linee guida dell'immediato futuro dell'Inter: "Per me l’Inter è un club di Champions League, perché pur non giocandoci da alcuni anni, come tutti i brand calcistici, il suo appeal resiste a lungo nel tempo. E quello che voglio è che questo club torni in pianta stabile in Champions: non per un anno soltanto ma per tanto tempo. Ci sono due strade, con due dinamiche diverse. Può arrivare con il terzo posto oppure vincendo l’Europa League".
FRA MERCATO E FAIR PLAY - Bolingbroke (foto inter.it) parla però anche delle dinamiche che coinvolgeranno l'Inter sul mercato con un occhio alla Uefa: "A Nyon abbiamo mostrato come far crescere i ricavi mantenendo sotto controllo i costi, non è facile ma è ciò che richiede l’Uefa. Mercato? Se ci saranno opportunità le coglieremo. Dipende da ciò che vuole fare e l’allenatore: tutto parte da lui, dalle sue necessità. Dobbiamo rispettare i parametri dell’Uefa ma la priorità è dare alla squadra e all’allenatore quel che serve per tornare in Champions. Se Mancini chiederà rinforzi troveremo il modo per accontentarlo. Ma sia chiaro: sempre dentro i vincoli del fair play finanziario".
SAN SIRO NERAZZURRO - E per aumentare i ricavi serve uno stadio tutto nerazzurro ma l'Inter crede nelle potenzialità di San Siro: "E' uno stadio da migliorare, ma ha potenzialità enormi e un fascino unico. E’ uno stadio fantastico, stiamo discutendo su cosa fare, ma saremmo felici di restare a San Siro, è la nostra prima opzione. Sinceramente non riesco a comprendere come metà stadio sia vuoto. Come diavolo è possibile che non si riempia lo stadio con 80mila persone? Il pubblico dovrebbe diventare parte integrante di una famiglia, la sfida è riempire lo stadio non solo per il derby ma ogni domenica. E' però importante dire una cosa: non abbiamo alcuna intenzione di aumentare i ricavi alzando i prezzi dei biglietti ma semplicemente portando più gente allo stadio".
SERIE A DA RIFARE - Bolingbroke, infine parla del campionato italiano, in picchiata rispetto a Premier e Bundesliga: "La Serie A venti anni fa era il meglio. Poi prima la Premier e poi la Bundesliga hanno creato dei brand. Se la Serie A guarderà a quei modelli potrà tornare al vertice. Il problema è che gli italiani non hanno fiducia nel loro prodotto. Prima di tutto bisogna investire negli stadi perché si attiverebbe un circuito virtuoso: non solo per la gente, ma anche per le tv e gli sponsor, che preferiscono migliori “scenografie”. Sky e Mediaset sono interlocutori molto importanti per la Serie A, ma le 20.45 di domenica allontanano le famiglie e i ragazzi perché il giorno dopo c’è la scuola. Ci sono club italiani come Juventus, Inter, Milan che sono marchi forti di per sé, ma la Serie A collettivamente può dare un valore aggiunto. Bisogna lavorare tutti assieme, stilare piani a 5-10 anni, pensare alla crescita complessiva del sistema".