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    Inter, Ausilio: 'Senza Champions via qualcuno. No a Cassano e Schar, sì ad Allan, sogni Yaya Touré e Lavezzi'

    Inter, Ausilio: 'Senza Champions via qualcuno. No a Cassano e Schar, sì ad Allan, sogni Yaya Touré e Lavezzi'

    Il direttore sportivo dell'Inter Piero Ausilio ha voluto rispondere ai tifosi nerazzurri sul mercato di gennaio, attraverso il profilo Twitter della società.

    SENZA CHAMPIONS CI SARA' UN SACRIFICIO - Un tifoso chiede ad Ausilio se senza gli introiti proveniente dalla Champions League, sarà necessaria una cessione pesante (come Icardi), il ds dell'Inter risponde così: "Senza la CL vengono a mancare risorse importanti ed è normale che qualcuno dovrà partire. A gennaio abbiamo fatto dei sacrifici, qualcuno come Bonazzoli è partito per una somma importante ma grazie a un gentleman agreement con la Sampdoria possiamo controllarne la crescita".

    SU SCHAR - "Mi piace di più Murillo. Chiaro che Schaer è un buon giocatore, nazionale svizzero, ma ci serviva un giocatore diverso in difesa".

    SUL RISCATTO DI SCHELOTTO AL CHIEVO - "Ci sono due condizioni: salvezza del Chievo e 25 presenze. Sta giocando bene e lì sono contenti. Questi contratti sono sempre più pieni di clausole, per il Chievo conta salvarsi e legare il riscatto alla continuità di rendimento. Per un addetto ai lavori è difficile mandare ragazzi altrove. Quando uno si abitua all'Inter è difficile fargli capire che per lui sarebbe meglio trovare continuità altrove, perché così potremmo prendere in considerazione il suo ritorno. Con Santon è andata così: era stato ceduto a titolo definitivo, ha accettato di fare un'esperienza all'estero e ora è tornato".

    SULLE POSSIBILITA' DI PRENDERE CASSANO - "Non penso ce ne siano, in attacco siamo a posto così. Con Antonio ci siamo lasciati bene, sono rimasti rapporti splendidi ma non significa che a livello professionale tornerà. Abbiamo deciso di puntare sui nostri giovani in attacco".

    SULLA SQUADRA - "Noi siamo convinti che questa sia una buona squadra, non inferiore alle primissime. Ne ho avuto conferma due/tre giorni fa. Se vai a Napoli con quella personalità e perdi per un infortunio di squadra e non individuale, vuol dire che quello che pensiamo è vero. La squadra ha valori, ha giovani di talento e può fare molto meglio".

    SUL BILANCIO DEL MERCATO DI GENNAIO - "Sono soddisfatto: portare a Milano Shaqiri, Podolski e Brozovic, ma anche Murillo, per cui c'è parecchio di concreto, è stato importante. Siamo stati bravi ad anticipare la concorrenza, nel caso di Shaqiri a convincerlo del nostro progetto a medio-lungo termine. Poi penso sempre che si poteva ancora di più ma c'è soddisfazione".

    SULL'ASPETTO MENTALE PER I NUOVI ACQUISTI - "Non ci sono schemi, bisogna sempre contestualizzare, cercare giocatori di qualità è importanti ma alla qualità vanno aggiunte personalità e carisma. Senza è difficile indossare la maglia dell'Inter e scendere in campo a San Siro. A volte ci si riesce, a volte quelle qualità i giovani le hanno ma hanno bisogno di fare esperienza. Serve pazienza, un '94 non può avere il carisma di un Luis Figo. Il discorso è anche anagrafico, ma la personalità è una caratteristica di cui non si può fare a meno. Podolski non si può discutere, contro la Juve è venuto fuori il suo livello, ora sta pagando la scarsa continuità all'Arsenal. Gli serve tempo per avere una condizione che lo faccia esprimere, lui ha anche potenza e corsa, non solo carattere. Nel momento in cui si rimette in gioco all'Inter, dimostra di avere carattere, lasciando Londra e l'Arsenal".

    SULL'ACCONTENTARE MANCINI LA PROSSIMA ESTATE - "Con tre big siamo a posto tutti. Ma c'è una realtà diversa. Ho il massimo rispetto verso i tifosi, non credo che l'Inter possa migliorare solo attraverso big da 30 milioni. Si possono trovare buone idee a costi inferiori e poi diventano big nell'Inter".

    SUL RINNOVO DI RANOCCHIA - "C'è una stretta di mano, per una serie di situazioni burocratiche non è stato ancora formalizzato ma a tutti gli effetti è prorogato e prolungato. Prima ho detto che non c'è mai un errore del singolo. Andrea l'ha fatto, ma il gol subito nasce prima. Dietro a ogni rete che si subisce c'è responsabilità comune. Andrea non deve dimostrare nulla, è serio e ha l'Inter nel cuore, sta giocando pur non essendo al meglio. A Napoli più volte sembrava dovesse uscire perché era in difficoltà, invece ha stretto i denti. All'esterno certe cose non si vedono, ma per noi valgono tanto. L'errore va dimenticato, conta solo domenica prossima e lui sta ragionando in questi termini".

    SULL'IMPATTO IMMEDIATO DEI NUOVI ACQUISTI - "Normale che per Brozovic e Santon si pensi al futuro, ma crediamo possano migliorare l'Inter anche in questa stagione. Sono arrivati pensando però che possano essere importanti anche per il futuro, non mi piace lavorare per 4-5 mesi. Podolski è un caso diverso, ha 30 anni ed è di proprietà dell'Arsenal. Brozovic, Shaqiri e Santon sono futuribili".

    SU SCHAR, KONOPLYANKA E KHEDIRA PER GIUGNO - "Sono tre ottimi giocatori, un po' esosi. Konoplyanka è un'opportunità, ma arriva da una situazione particolare, strana, ha un contratto in scadenza ma non sa se andar via. E' un'opportunità. La Roma? Sabatini è bravo a interessarsi a tre o quattro ma ne poteva prendere solo uno. Lui è bravo".

    SU MURILLO - "Se ne pensassi male sarebbe grave. Non è ancora un acquisto, è un po' più che un interesse. Se non fossimo convinti non saremmo qui a parlarne. Ricordam Cordoba, è aggressivo, veloce e ha un buon piede. Può giocare in una difesa a quattro o a tre, non è altissimo ma molto esplosivo. In tante cose ricorda Ivan, ma ognuno ha le sue caratteristiche che lo contraddistinguono. Anche per lui Cordoba è un punto di riferimento, gli auguro di fare la metà di Ivan".

    SUL GIOCATORE PIU' FORTE ACQUISTATO DA QUANDO E' ALL'INTER - "Al singolare posso parlare di questo mercato, preferisco riferirmi al gruppo di lavoro, non c'è mai una paternità quando si acquista qualcuno. C'è confronto, una società, una struttura, un presidente e decisioni condivise. Per restare agli ultimi, sono soddisfatto di questi ragazzi. Sono tutti ragazzi che possono dare un contributo importante. Brozovic lo seguiamo da più di un anno, poteva arrivare in estate ma non abbiamo potuto chiudere. Il Mondiale da protagonista poteva complicare le cose ma siamo partiti prima e questo ha pagato. Quando ha scelto con chi sposarsi ha deciso per la prima fidanzata".

    SULL'ASSALTO A DYBALA - "Penso sia un'operazione difficilissima, perché il Palermo vende bene i propri gioielli. Non sarà per chi la volsse fare un'operazione facile. Ottimo giocatore, lo conosco da tempo, l'avevo cercato ma non aveva il passaporto. Anche al Palermo è stato tesserato da extracomunitario. All'epoca giocava in B, era extra comunitario, non era pronto per essere titolare e sacrificare uno slot per un ragazzi di grandi potenzialità non era facile. Poi speravamo in certe condizioni e quando è stato definito il suo passaggio al Palermo i numeri erano cambiati".

    SULLE QUALITA' PER GIOCARE NELL'INTER - "Sicuramente il talento deve esserci, perché la qualità tecnica è alla base di qualsiasi scelta, o così dovrebbe. Quando poi pensi all'Inter devi pensare anche agli aspetti caratteriali e senza personalità il talento non basta. Se manca la voglia di migliorare con il talento non fai nulla".

    SULL'ACQUISTARE UNA PROMESSA O UN CAMPIONE - "Portare campioni all'Inter si può fare se tante componenti ti sostengono. Oggi per i campioni non ti serve scouting o un diesse bravo, il campione lo vede chiunque. La soddisfazione è più grande quando vedi un giovane diventare un giocatore importante nella tua squadra".

    SULLA TRATTATIVA PER SHAQIRI - "Con il Bayern verso la fine dell'anno, con l'entourage del giocatore, stessa famiglia, tre anni fa. Il fratello era stato qui, poi si è ricordato dei discorsi che abbiamo fatto prima che Shaqiri andasse al Bayern, non era ancora un giocatore affermato. Abbiamo mantenuto i rapporti, così è stato più facile riprendere i discorsi. A novembre ne abbiamo parlato un po', più o meno quando è arrivato Mancini. Lui mi aveva fatto capire che voleva un certo tipo di giocatore e abbiamo messo un po' di nomi sul tavolo. Il mister mi ha detto che gli piaceva ed è iniziato l'approccio".

    SUL FATTO SE MANCINI LANCERA' CAMARA - "Mancini ha il record assoluto per giovani lanciati in prima squadra dalla Primavera. Molti sono diventati giocatori importanti, come Bonucci o Siqueira. Avrà fatto esordire una trentina di ragazzi, qualcuno legato alla situazione del momento. Ricordo Slavkovski sembrava un campione poi si è un po' perso. In Cagliari-Inter esordì Bonucci, poi entrò anche Meggiorini che ha giocato per anni in A. Davide era stato notato, si allenava in prima squadra ma di fatto era negli Allievi. Mancini è molto attento ai giovani, gli ultimi due presi, Italo e Correia, li ha voluti agli allenamenti con la scusa che non possono essere inseriti al Viareggio li fa allenare in prima squadra. Puscas non sarà l'ultimo che esordirà. Casiraghi lo conosco da 25 anni, ci lavoro da 25 anni. Sono stato anche un suo giocatore, per me è un secondo padre e per tempo passato insieme ho visto più lui della mia famiglia. So cosa può dare ancora all'Inter, vive di passioni e si muove solo per la gioia di scoprire giocatori. Italo lo aveva visto 4 anni fa nel Vasco, è un '96, poi lo abbiamo seguito ma il primo a notarlo è stato Casiraghi. Quando c'è stata l'opportunità lo abbiamo preso. Casiraghi resterà ancora a lungo e sarà un punto di riferimento".

    SULL'ARRIVO DEL FIGLIO DI SIMEONE - "Buon giocatore ma non è una priorità, abbiamo altre cose da sistemare prima".

    IL BILANCIO SUL PRIMO ANNO DA DS - "Il bilancio della stagione puoi farlo a maggio. Sono consapevole di aver fatto il massimo, sono stati due mercati diversi dipendenti da condizionamenti finanziari e direttive tecniche. Mi sento sereno, ho fatto il possibile. Il mercato di gennaio mi è piaciuto di più perché ho lavorato su cose più brillanti. Murillo e Brozovic sono stati seguiti a lungo e sono arrivati in sintonia con le esigenze dell'allenatore. Va chiesto a Mancini se è soddisfatto, consapevole che c'era poco margine di scelta. A gennaio c'è la cattiva abitudine di dover fare tutto nell'arco di un mese. Aver fatto quasi tutto per tempo e dato la possibilità al mister di lavorare subito con i nuovi acquisti per me è una cosa buona. Fare un colpo all'ultimo giorno non mi interessa. Un mercato più corto in estate mi vedrebbe favorevole. Inizierei anche la stagione prima, due cose che viaggiano insieme. Normale che finire il mercato tra agosto e settembre porti a speculazioni, ma è vero che un allenatore avrebbe il diritto a luglio di lavorare con il numero maggiore possibile di giocatori a sua disposizione. A inizio agosto potrebbe partire il campionato dopo la chiusura del mercato. Se il mercato chiudesse prima tutti si adeguerebbero".

    LAVEZZI PER GIUGNO? - "Non è vero, è un giocatore che è sempre piaciuto, in passato prima del PSG c'è stata la possibilità che arrivasse. Non si può discutere, ma so che gioca per una squadra importante e la realtà mi porta a dire che è molto difficile. Poi, l'impossibile nel calcio esiste solo per Cristiano e per Messi".

    CESSIONE DI OSVALDO - "I tempi non li conosco, c'è stato questo interesse del Boca ma è una cosa che sta portando avanti il calciatore. Se avrà piacere di andare lì per questi 5 mesi, visto che non è di proprietà dell'Inter e l'ultima parola spetta al Southampton, potrà farlo. Gli abbiamo dato disponibilità di trovare la sistemazione che ritiene migliore, in piena armonia. Se tornare a Buenos Aires lo rende felice mi fa piacere. Non tornerà da noi dopo 4 mesi in Argentina perché non è nostro, è tesserato con noi fino al 30 di giugno e dal 1° luglio tornerà a essere un calciatore dei Saints".

    LA MIGLIORE TRATTATIVA DELLA STORIA DELL'INTER - "Quella con la vendita di Ibrahimovic per Eto'o e tanti soldi. Operazione perfetta chiusa da Moratti e Branca. Ronaldo? A livello personale per me è il migliore mai visto all'Inter, ma parlando di operazione economica dico ancora Eto'o per Ibrahimovic, visto che poi abbiamo vinto tutto".

    SANTON - "Rivedere Davide è stata una gioia grande, si era perso e ha trovato una strada diversa ma coraggiosa. L'ho ritrovato più sereno, più uomo, ha una famiglia e certe cose influiscono sul tuo lavoro. E' andato via bambino ed è tornato uomo. Gli ho detto che se ha umiltà e voglia di fare può tornare in nazionale".

    TRATTATIVE PER GIUGNO - "Non smettiamo mai di lavorare, perché le cose vanno programmate e quando arriva il momento vedere se puoi chiudere. Se non lavori in questi mesi non trovi opportunità ad agosto. Con il mister ci siamo confrontati su quello che andrà fatto per la prossima stagione per migliorare. Cercheremo di farci trovare pronti".

    YAYA TOURE', LE PERCENTUALI - "Yaya Touré è una cosa veramente grande, non impossibile ma quasi. Ma abbiamo la fortuna di avere un allenatore che è stato con lui qualche anno, se c'è una possibilità attraverso Mancini cercheremo di giocarcela, ad oggi è quasi impossibile. Giocatore che non si può discutere, ma credo lo sappiano anche al City. Possiamo solo limitarci a dire che piace, siamo ai limiti dell'impossibile e per noi rappresenterebbe qualcosa di straordinario. Non dico no perché non mi piace farlo".

    ITALO E CORREIA - "Italo è difensore centrale, buon fisico e tecnica. E' stato preso per la Primavera ma Mancini è rimasto ben impressionato da lui e lo sta facendo allenare in prima squadra. Correia è una prima e seconda punta, bravo tecnicamente e forte fisicamente. Farà parlare di sé anche molto in fretta".

    CRISETIG E BENASSI, POSSIBILE IL RITORNO - "Crisetig sta facendo bene a Cagliari, siamo contenti. E' in prestito biennale, lo stiamo seguendo, è uno di quei profili che tornerà all'Inter. Magari ha bisogno di un altro anno ma non abbiamo voluto rinunciarci, visto che il Cagliari voleva fare un'operazione diversa. Benassi è nostro al 50%, sta facendo molto bene e siamo contenti perché dopo un periodo negativo ha avuto il carattere di riprendersi la maglia da titolare. Significa che ha la personalità di cui parlavamo prima. Lavorare con Ventura ti migliora, ricordo Ranocchia, Bonucci, Cerci e Benassi ha avuto la fortuna di fare questa esperienza con lui, gli tornerà utile".

    BASELLI OPZIONE PER GENNAIO - "L'Inter era su lui prima degli altri, ma non c'era in questo mercato perché abbiamo scelto Brozovic. Volevamo il croato ma non eravamo sicuri di prenderlo perché c'erano altre squadre. Stimo e conosco Baselli, ma non è vero che l'Inter lo ha cercato. Le ultime chiacchiere sono state ad agosto. Se dicono di giocatori soffiati all'Inter mi fa piacere, talvolta l'Inter forma i giocatori che prendono gli altri. Noi seguiamo i calciatori ma non possiamo prenderli tutti. Conosco Baselli ma non l'abbiamo mai trattato. Fare chiacchierate come questa a fine mercato ti permette di spiegare situazioni su cui non c'è sempre informazione corretta, ma non possiamo sempre smentire tutti".
     

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