
Inter, Arnautovic è un caso anche in nazionale. La via d'uscita a gennaio, ma a che cifre?
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QUARTA SCELTA - L'ex Bologna in questa stagione è scivolato dal ruolo di terza punta ricoperta l'anno scorso a quello di quarta scelta e il minutaggio ottenuto finora ne è la riprova nonostante, rispetto a un anno fa, Inzaghi abbia notevolmente aumentato la gestione del turnover. Solo 38 minuti disputati in Serie A suddivisi in 4 partite in cui ovviamente non ha inciso e 125 minuti in Champions League suddivisi in due gare con un gol all'attivo contro la Stella Rossa, ma anche il rigore sbagliato contro lo Young Boys che poteva costare carissimo nel percorso di qualificazione verso gli ottavi di finale (oggi ancora al 100% possibili)
MOMENTO NO ANCHE IN NAZIONALE - La reazione, diventata virale, dopo il rigore sbagliato, il cambio con Lautaro al 60esimo e la permanenza intristito in panchina al gol vittoria di Thuram (con Inzaghi che corre a consolarlo ndr.) sono la riprova del momento di down mentale che Arnautovic sta vivendo e che, inevitabilmente, si ripercuote anche sulle sue prestazioni. In Nazionale purtroppo per lui non sta andando meglio con una centralità persa con la gestione Rangnick a cui in questa sosta si è aggiunta la conferenza stampa saltata all'ultimo nella giornata dell'altro ieri e con i 90 minuti più recupero passati in panchina nella vittoria per 2-0 contro il Kazakistan.
ADDIO A GENNAIO? - L'Inter non ne ha mai fatto mistero, a fine stagione quando scadrà il suo contratto in scadenza al 30 giugno 2025, non eserciterà salvo sorprese la clausola di rinnovo presente negli accordi firmati nell'estate del 2023 e, anzi, in vista del mercato di gennaio, così come per Correa, ascolterà eventuali proposte che arriveranno per lui con l'obiettivo, successivo, di provare a trovare sul mercato un giocatore con caratteristiche più da seconda punta (non è un caso che il nome di Federico Chiesa, in prestito dal Liverpool, sia uscito in quest'ottica).
A CHE CIFRE? - Il problema, così come per l'eventuale operazione Chiesa, sono però le cifre. Arnautovic a conti fatti è arrivato all'Inter per una cifra complessiva di 10,9 milioni di euro firmando un biennale da 3 milioni netti (4 al lordo con i vantaggi del Decreto Crescita). A gennaio, quindi, peserà ancora a bilancio per una cifra complessiva di 4,7 milioni di euro (1,9 per 6 mesi di ingaggio e 2,72 di ammortamento cartellino). Per cederlo senza fare minusvalenza e senza agevolare un esodo per l'ingaggio, quindi la cifra minima dovrà proprio essere di 2,725 milioni di euro.
IL PROBLEMA INGAGGIO - Per lui si è parlato a lungo di Torino, Venezia e Genoa (con cui manterrebbe ancora una volta i vantaggi fiscali), ma anche di Galatasaray e altre piste straniere. Ad oggi, tuttavia, il problema più importante rimane proprio quello dell'ingaggio perché nessuna big è oggi alla porta per lui e anche soltanto per 6 mesi, senza un "aiuto" da parte dell'Inter, nessuna medio piccola può permettersi un ingaggio così altro da sfiorare i 2 milioni lordi. Arnautovic e l'Inter sembrano "prigioniere" di quel contratto firmato ad agosto 2023, un contratto che, in ogni caso, l'austriaco vorrebbe rispettare fino all'ultimo come dichiarò a inizio estate: "Ho ancora un anno di contratto con l'Inter e resterò sicuramente fino ad allora. Poi vedremo"
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