Inter, lo stadio nuovo è un'esigenza: il Milan si ferma, Zhang non aspetta
L'IPOTESI INIZIALE - A tal proposito, esponenti di Suning hanno più volte incontrato il sindaco di Milano per discutere l’ipotesi di un ammodernamento del Meazza, che il comune lombardo avrebbe potuto cedere in gestione a Milan e Inter, a patto che le due società sovvenzionassero buona parte dei lavori di ristrutturazione. Un’ipotesi che, almeno inizialmente, era stata sposata da tutti, salvo precipitare nel vuoto a causa dei continui rinvii che hanno riguardato il passaggio di proprietà del club di Silvio Berlusconi. In casa rossonera regnano dubbi e incertezze, ad oggi sarebbe già un successo riuscire a capire in quali mani potrebbe finire il Milan, pensare allo stadio e alle risorse ad esso destinate, quando ancora manca parte della somma per rilevare la totalità del club, appare fuori luogo.
L'ESIGENZA - E questo deve averlo pensato anche Zhang Jindong, che da imprenditore ritiene fondamentali i ricavi da stadio. Imprescindibili per competere con la Juventus in Italia e con le altre big d’Europa in Champions. Il patron di Suning pensa in grande, non si ferma di fronte agli investimenti, ma una cosa è certa: non ha assolutamente intenzione di investire da solo nel Meazza, con la società rossonera a raccoglierne i soli frutti. Ecco perché all’Inter prende forma l’idea di un nuovo stadio, che ad oggi è un’esigenza, un pilastro per l’azienda che Suning intende ergere. Ma la strada da percorrere è ancora lunga, l'idea non è neanche in fase embrionale, dato che finora l’Inter ha atteso le mosse del Milan.