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    Inter, Acerbi si veste da Marotta e divide la tifoseria: il perché del suo sfogo contro la Juventus

    Inter, Acerbi si veste da Marotta e divide la tifoseria: il perché del suo sfogo contro la Juventus

    • Pasquale Guarro
    Come a voler arginare le polemiche prima ancora che potessero prendere il largo, così Francesco Acerbi non ha perso tempo e si è esibito in una arringa che in molti non hanno condiviso ma che in prima battuta voleva innanzi tutto significare: “Adesso non apriamo processi per un pareggio a Genova”. Il difensore non si è però fermato qui e a un certo punto si è sentito in dovere di chiamare in causa anche i diretti avversari: “Lo scudetto? Sento dire che dobbiamo stravincere il campionato ma la Juventus ha speso 200 milioni per Bremer, Chiesa e Vlahovic, mentre noi abbiamo preso parametri zero. Serve equilibrio. Abbiamo cambiato tanti giocatori in estate e dimostrato che col gruppo possiamo fare grandi cose. Sono andati via Brozovic, Handanovic, Dzeko e Lukaku, giocatori fortissimi anche in Europa. Abbiamo preso tanti calciatori che erano un punto di domanda e che poi si sono rivelati forti. Il gruppo ha fatto il resto. Un pareggio in trasferta su un campo difficile ci può stare”.

    Uno sfogo, quello del difensore, che ieri ha diviso in due la virtuale piazza in cui si riversano tutti i tifosi dopo la partita: quella dei social. Favorevoli, quelli che non sopportano più una certa narrazione che da inizio campionato racconta l’attuale classifica della Juventus come un miracolo impronosticabile. Contrari, invece, quelli che nel discorso di Acerbi hanno letto una resa anticipata, una preventiva ricerca di alibi nel caso il viaggio verso la seconda stella dovesse conoscere deviazioni improvvise o rallentamenti di marcia. Di sicuro, però, è strano che a fine partita sia un calciatore a lasciarsi andare a certe disamine. E questo sì è un aspetto che mette tutti d’accordo. 

    Perché è come se a un certo punto Acerbi avesse deciso di fare il Marotta, svestendo per qualche minuto i panni del calciatore e invadendo un territorio che non dovrebbe essere di sua competenza. Lo ha fatto anche raccontando imprecisioni, perché Frattesi, Bisseck, Sommer e Pavard, per esempio, non sono arrivati a parametro zero. Di fatto Acerbi ha voluto rimarcare la differenza del progetto sportivo che c’è tra la Juventus e l’Inter, facendo però anche un grosso dispetto all’attuale  nerazzurra. Le domande che tutti si pongono  due: 
    1) Acerbi non avrebbe potuto comunicare in un modo diverso?.  
    2) Prima di dire certe cose, si sarà almeno confrontato con un dirigente?

    Probabilmente no, chiunque gli avrebbe negato il permesso di parlare in quel modo del mercato, nonostante nessuno ad Appiano apprezzi il modo in cui la Juventus tenda a nascondersi da certe responsabilità, sostenuta da una stampa che, sostengono nell'ambiente nerazzurro, continua a descrivere l’Inter come una schiacciasassi e i bianconeri come una Cenerentola. E allora, dal punto di vista di Acerbi, tanto vale mettere un po’ di pressione ai bianconeri, già aiutati dal fatto di sostenere una sola gara a settimana. 

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