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Inter, Acerbi si veste da Marotta e divide la tifoseria: il perché del suo sfogo contro la Juventus
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Uno sfogo, quello del difensore, che ieri ha diviso in due la virtuale piazza in cui si riversano tutti i tifosi dopo la partita: quella dei social. Favorevoli, quelli che non sopportano più una certa narrazione che da inizio campionato racconta l’attuale classifica della Juventus come un miracolo impronosticabile. Contrari, invece, quelli che nel discorso di Acerbi hanno letto una resa anticipata, una preventiva ricerca di alibi nel caso il viaggio verso la seconda stella dovesse conoscere deviazioni improvvise o rallentamenti di marcia. Di sicuro, però, è strano che a fine partita sia un calciatore a lasciarsi andare a certe disamine. E questo sì è un aspetto che mette tutti d’accordo.
Perché è come se a un certo punto Acerbi avesse deciso di fare il Marotta, svestendo per qualche minuto i panni del calciatore e invadendo un territorio che non dovrebbe essere di sua competenza. Lo ha fatto anche raccontando imprecisioni, perché Frattesi, Bisseck, Sommer e Pavard, per esempio, non sono arrivati a parametro zero. Di fatto Acerbi ha voluto rimarcare la differenza del progetto sportivo che c’è tra la Juventus e l’Inter, facendo però anche un grosso dispetto all’attuale nerazzurra. Le domande che tutti si pongono due: 1) Acerbi non avrebbe potuto comunicare in un modo diverso?.
2) Prima di dire certe cose, si sarà almeno confrontato con un dirigente?
Probabilmente no, chiunque gli avrebbe negato il permesso di parlare in quel modo del mercato, nonostante nessuno ad Appiano apprezzi il modo in cui la Juventus tenda a nascondersi da certe responsabilità, sostenuta da una stampa che, sostengono nell'ambiente nerazzurro, continua a descrivere l’Inter come una schiacciasassi e i bianconeri come una Cenerentola. E allora, dal punto di vista di Acerbi, tanto vale mettere un po’ di pressione ai bianconeri, già aiutati dal fatto di sostenere una sola gara a settimana.