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    Inter a punteggio pieno, ma senza Arnautovic la coperta si accorcia. Basterà?

    Inter a punteggio pieno, ma senza Arnautovic la coperta si accorcia. Basterà?

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Meno semplice del previsto, meno facile che al derby, ma senza soffrire come in Champions: ci vuole altro che l’Empoli, ultimo in classifica, ancora senza punti e senza gol, per fermare l’Inter che scatta in fuga al campionato, 5 partite e altrettante vittorie. Un tempo di attesa, dominato contro una squadra preoccupata solo di difendersi, poi in avvio di ripresa, la sventola di Dimarco, che evita i possibili affanni dell’ultima mezzora e porta il risultato là, dove era ampiamente previsto.

    L’Inter è forte e questa vittoria, peraltro la sesta nelle ultime 6 partite giocate a Empoli, non aggiunge nulla a quanto già si sapeva. Inzaghi continua a dosi massicce di turnover, ma contro simili avversari non è certo un problema. La differenza, semmai è in Europa e contro squadre di pari rango, è lì che conta avere i giocatori importanti. Calhanoglu, per dire, sarebbe servito molto a San Sebastian. Con l’Empoli, avrebbe fatto bella figura anche Asllani. Quella della doppia squadra è una storia bella da raccontare, ma non è esattamente la realtà. E l’infortunio di Arnautovic nel finale, rialza il velo sulla perplessità più grande, ovvero l’attacco: Lautaro non si discute, Thuram sta conquistando tutti, ma basteranno? La stagione è lunga e la scorpacciata nel derby, con gli errori Pioli, rischiano di deformare le giuste proporzioni, dilatandole.

    Andreazzoli, al quarto debutto sulla panchina dell’Empoli, risistema la squadra e può finalmente giovarsi del giovane Ranocchia, uno che da solo cambia volto al centrocampo. Cuce e corre, calcia bene le punizioni, come quando a metà ripresa, impegna per la prima volta Sommer, fin lì assolutamente inoperoso, come finora sempre in campionato. Perché l’Inter non è una squadra perfetta, ma è sempre molto compatta: attacca in blocco senza mai scoprirsi e si difende con ordine senza mai arroccarsi. Stavolta, poi, non ce n’è davvero bisogno.

    Inzaghi parte forte, 3 occasioni in 10 minuti, con la terza (colpo di testa di Darmian) sventata sulla linea dall’intervento volante di Ismajli. Il gol pare quindi subito nell’aria, ma invece non arriva. La densità dell’Empoli, che lascia giocare Calhanoglu e invece chiude in gabbia Mkhitaryan e Frattesi, costringe i nerazzurri a ragionare, a metterla più sulla tattica che sulla tecnica. La differenza così sembra annullarsi, ma è solo un’impressione, cancellata dal sinistro al volo, bellissimo, di Dimarco, completamente dimenticato dagli avversari al limite dell’area, forse complice anche l’immediatamente precedente infortunio a Ismajli, uscito proprio nel momento in cui Calhanoglu spediva in area l’angolo da cui nascono il vantaggio e la vittoria dell’Inter.

    Finale in controllo, con i cambi previsti in onore delle aritmetiche rotazioni di Inzaghi. Thuram prima di uscire (per Sanchez) manca di poco la fotocopia del derby, pallone fuori di poco. L’infortunio di Arnautovic (dentro per Lautaro), guasta la domenica di Inzaghi e costringe l’Inter a chiudere in 10 contro 11. Ma contro l’Empoli può bastare.
    @GianniVisnadi
     

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