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    Insulti razzisti e minacce di morte per Durmaz, aveva generato la punizione di Kroos: 'Noi svedesi siamo uniti'

    Insulti razzisti e minacce di morte per Durmaz, aveva generato la punizione di Kroos: 'Noi svedesi siamo uniti'

    Una lezione ai leoni da tastiera, una lezione di stile a chi confonde il calcio come una guerra di religione e aveva decisamente esagerato nel commentare il fallo, probabilmente inutile, commesso dall'attaccante svedese Jimmy Durmaz nei confronti del tedesco Werner nei concitati minuti finali della partita con la Germania, da cui è scaturita la punizione vincente di Toni Kroos. Il giocatore di origini turche del Tolosa era stato offeso con insulti razzisti e persino minacciato di morte sulla propria pagina Instagram e oggi, nella sede del ritiro svedese, ha deciso di replicare.

    Sul campo di allenamento di Sochi, Durmaz ha riunito la stampa e ha letto un messaggio, circondato dai compagni di squadra e dallo staff tecnico, guidato dal ct Andersson: "Essere criticati fa parte della vita di uno sportivo, bisogna accettarlo. Ma essere definito un terrorista e vedere la mia famiglia minacciata di morte non è accettabile; sono svedese e indosso questa maglia con orgoglio. Allo stesso tempo, voglio ringraziare tutti questi che mi hanno dimostrato affetto. Noi siamo la Svezia, noi siamo uniti!". Al termine del messaggio, Durmaz ha ricevuto l'abbraccio sul campo di compagni e allenatore.

     
     

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