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    Inglese: 'Studio Icardi. Subito a Napoli? Non fallirò, sono pronto a provarci'

    Inglese: 'Studio Icardi. Subito a Napoli? Non fallirò, sono pronto a provarci'

    Comunque vada quella di oggi per Roberto Inglese sarà un banco di prova fondamentale. Il suo Chievo Verona affronterà l'Inter in una gara che può significare molto per i nerazzurri. La squadra allenata da Luciano Spalletti può superare il Napoli in classifica con una vittoria. Proprio il Napoli che già detiene il suo cartellino e che sta pensando di anticipare a gennaio il suo arrivo in azzurro. E Inglese si è raccontato alla Gazzetta dello Sport evidenziando i tanti intrecci che ci sono nella sua storia fra Inter e Napoli.

    IL NAPOLI - "Il mio Napoli è iniziato correndo in sede al Chievo alle sette di sera: il mercato chiudeva alle undici, bisognava fare in fretta e in fretta, poi ho anche resettato. Sono stato bravo, dal giorno dopo non ci ho pensato più, tantomeno ai 12 milioni: solo lavoro a mille all’ora, come a Carpi, e credo che Giuntoli un po’ abbia scommesso anche su quello. Ricomincerò a pensarci se ci andrò: ora di scritto c’è solo il prestito al Chievo fino a giugno, nessun riferimento a gennaio. La gente la fa facile: “Lì ti mettono la palla sui piedi, vedrai”. Ma lì devi saperti allenare con loro, e quando in Nazionale l’ho fatto con Insigne ho capito un po’ di cose. Lì devi essere un’orchestra e se stoni tu, stona tutta la musica: stop e passaggio, lo fanno in undici nello stesso modo e per questo ti rubano il tempo. Per questo oggi per vedere “quel” calcio accendi la tv se ci sono Napoli o City. Ci saprò stare? Devo trovarmici, non lo so. Pronto a provarci, e poi prenderò atto: comunque, con orgoglio e serenità”.


    STUDIA DA ICARDI - “Amo parlare di Mauro Icardi. Disponibilissimo, senta questa: il giorno del mio esordio in Serie A, forse non sapeva neanche chi ero, gli chiesi la maglia e non fece una piega. E’ nell’armadio, insieme a quelle di Higuain, Dzeko, Immobile: faccio collezione di capocannonieri. Amo anche studiare Icardi, i suoi movimenti, anzitutto: altro che non va incontro alla squadra… Riguardi il primo gol di Cagliari: ne fa due pazzeschi, uno dietro l’altro, nella frazione di tempo dell’arrivo della palla. Ha ragione chi dice che è svariati secondi avanti a tutti: è come se sapesse prima dove andare a prendere il pallone”.

    L'INTER - "L'esordio contro l'Inter? Io credo al destino e infatti quel giorno allo stadio c’era tutta la mia famiglia, cosa che non succede spesso. Era destino soprattutto perché in realtà non c’erano segnali di esordio in A: Maran non mi aveva detto nulla. Mi stavo scaldando e arriva Gigi Posenato, il vice preparatore: mi fa “Devi entrare”, e davanti agli occhi mi passò un film di ricordi. Il primo che vidi in campo fu Ranocchia, in tv sembrava molto più gigante: “Forse ce la faccio”, mi dissi. Poi ce l’ho fatta anche a batterla, l’Inter: 2-0 un anno fa, la gara che ho nel cuore con Chievo-Roma 3-3 dell’anno prima. Ma stavolta giocheranno per lo scudetto fino alla fine, hanno mentalità vincente e una marcia in più: si chiama Spalletti”.


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