RABIOT, PERCHE’ SI’ – Il francese ex Paris Saint-Germain sarebbe, senz’ombra di dubbio, un innesto importante per la mediana rossonera. Rabiot sarebbe un innesto di qualità e personalità indiscussa, che porterebbe grande esperienza (vista la conoscenza del nostro campionato, dati i 5 anni vissuti a Torino dal 2019 a oggi) al reparto rossonero e quelle doti naturali da leader che tanto servono a una squadra che vuole tornare a giocarsi lo Scudetto in Italia, oltre che tornare competitivi in Europa, con la vetrina della nuova Champions League. Rabiot, nel pieno della sua maturità calcistica a 29 anni, date le sue qualità tecnico-tattiche e alla sua adattabilità, sarebbe un rinforzo perfetto per Paulo Fonseca, garantendo grande dinamismo e compattezza in fase difensiva e, allo stesso tempo, un’arma abile in ripartenza - sia palla al piede che non - e negli inserimenti in fase offensiva. Non a caso, è tra i centrocampisti più prolifici nell’ultimo quinquennio in Italia, avendo totalizzato, tra tutte le competizioni, 22 reti che si uniscono ai 15 assist registrati. Su 212 presenze totalizzate, in sostanza, il classe ‘95 segna o fa segnare ogni circa 5 partite, una dote che potrebbe far comodo a Fonseca, inserendole in un arsenale che vede già Reijnders e Loftus-Cheek non solo a disposizione, ma fondamentali nello scacchiere rossonero. Inoltre, l’inserimento in squadra non sarebbe complesso: la presenza dei connazionali Mike Maignan e Theo Hernandeez faciliterebbe le operazioni, regalando solidità, integrità (non soffre di un problema muscolare importante dall’agosto 2021) e freschezza al centrocampo del Milan.