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    Indagine Striano a Perugia, non solo Allegri e Agnelli: dossieraggio per far saltare Gravina

    Indagine Striano a Perugia, non solo Allegri e Agnelli: dossieraggio per far saltare Gravina

    Non ci sono solo Andrea Agnelli, Massimiliano Allegri e Cristiano Ronaldo fra le pagine dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia relativa all'indagine sul pm della direzione nazionale antimafia, Antonio Laudati, e il luogotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano accusati di aver avuto accesso illecitamente a fascicoli relativi a vip e personalità influenti nel nostro paese. Fra i nomi è spuntato anche quello di Gabriele Gravina, presidente della Figc, per cui c'era in ballo un progetto importante per destituirlo dal suo ruolo.

    MODUS OPERANDI - L'indagine, riporta il Corriere della Sera, è basata sull'accesso illecito da parte di Striano e concordato con Laudati alle banche dai della Direzione Nazionale Antimafia e che porta all'accusa di accesso illegale ai sistemi informativi, falso ideologico e abuso d’ufficio. Il modus operandi dei 14-15 soggetti coinvolti nell’inchiesta della Procura di Perugia sul dossieraggio fuori controllo era basato sull'accesso illegale, sfruttando i propri privilegi a sistemi informativi, banche dati e conti personali dei soggetti di loro interesse per poi rivalersi su di loro.
     
    IMBECCATI DAL RIVALE - Il calcio era ovviamente uno degli ambienti in cui gli indagati si muovevano con disinvoltura. Sempre secondo il Corriere dello Sport, Striano e Laudati avevano accesso grazie alle loro posizioni nella DNA a numerosi sistemi informativi  come il Serpico, il Siva, lo Sdi, il Sidna, il Catasto ecc. e questo serviva a creare condizioni per portare all’apertura di dossier pre-investigativi su soggetti non attenzionati dalle forze dell’ordine. Lo spionaggio su Gravina è cominciato a maggio 2022 quando le informazioni ottenute da Emanuele Floridi (ex-sodale e oggi rivale) attraverso degli incontri promossi dallo stesso Laudati e poi concordati con Striano e ha portato nel 2023 alla richiesta di apertura di un'indagine per "attività illecite poste in atto dallo stesso Gravina. L'obiettivo, come detto era quello di farlo saltare dalla sua posizione, ma tutto si è esaurito in un nulla di fatto.

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