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Incredibile: Roma prima, ma la tifoseria è spaccata in due
Ma per capire il clima che si respira a Roma in queste ore guardiamo con attenzione, come se volessimo fare un ingrandimento su un dettaglio nascosto, quest’aspetto eretico del tifo che scandalizza i puristi e lascia di stucco il mondo esterno. Il filone del pensiero contestatore è stato definito nell’acropoli romanista di stampo ortodosso come un agglomerato di antiromanismo. Per capire allora perché l’altra parte del tifo storico ha attaccato duramente i reprobi, occorre descrivere il ragionamento di questi dissidenti della vittoria presentando i dubbi che li animano in una rapida carrellata per immagini. Gli eretici non sono convinti infatti: della difesa; denunciano la mancanza di terzini; criticano duramente il gioco che a loro dire non ci sarebbe; attaccano persino Dzeko reo di aver giocato solo per la squadra invece di dedicarsi al gol. Ma soprattutto fanno sentire forte il loro scetticismo verso l’allenatore un tempo amato e oggi invece visto con circospezione a ogni mossa, a ogni scelta. Direte voi, ma com’è possibile, sono primi e hanno dubbi? Sì, perché scatta nel momento in cui la squadra raggiunge il primo posto, un riflesso che racconta la natura antropologica di un ambiente che ha mutato nel corso degli anni il suo carattere.
Oggi, in queste ore, alla fede incrollabile, alla difesa della vittoria, alla storia di passione e inattaccabilità dei principi del tifo romanista, si è sostituito, non in tutti ma in molti, un senso incerto e un po’ stantio del dubbio, uno stato di contestazione a prescindere, una grande ed eterna insoddisfazione. E’ il prodotto evidente di un’idea che pone sul tavolo della discussione una continua richiesta, senza tener conto, per via di alcune miopie, di quello che di grande già c’è nella Roma di questi anni. L’ambiente è complesso e di conseguenza anche il clima assume questo carattere di complessità che si scontra da sempre con la storia di un tifo immancabilmente fedele e incrollabile nei suoi principi di appoggio alla squadra.
Non va tuttavia ignorata l’altra parte del tifo, fortunatamente in maggioranza, che vive con forza, gioia e straordinario cuore il primato conquistato e ribadito ieri sera dalla squadra attraverso la quinta vittoria consecutiva. Un successo ottenuto con un gioco veloce e di classe. E’ quella parte del mondo romanista che ha riproposto in una fredda serata romana l’idea del sogno di vincere il campionato mentre celebrava al tempo stesso la 18° volta in testa alla classifica della Roma degli ultimi tre anni.
Matteo Quaglini