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    Inchiesta plusvalenze Juve, fissata l'udienza per il nuovo processo: le intercettazioni

    Inchiesta plusvalenze Juve, fissata l'udienza per il nuovo processo: le intercettazioni

    Mezzogiorno di fuoco. La corte d'appello della Figc ha fissato alle ore 12.30 del prossimo venerdì 20 gennaio 2023 l'udienza per decidere l'eventuale nuovo processo sportivo sulle presunte plusvalenze fittizie della Juventus e di altri 9 club (Empoli, Genoa, il "vecchio" Novara, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli e Sampdoria) con 52 dirigenti coinvolti. La procura federale potrebbe infatti riaprire il procedimento dopo aver chiuso lo scorso 21 febbraio 2022 la precedente inchiesta che aveva portato al proscioglimento del club bianconero ad aprile perché non c'era "ragionevole certezza, data da indizi gravi, concordanti e plurimi". Scenario modificabile per via delle presunte ammissioni degli indagati nelle intercettazioni ottenute grazie all'inchiesta della magistratura ordinaria. ​
    La Juventus potrebbe essere accusata di aver violato l'articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva, quello sulla violazione in materia gestionale ed economica. In caso di condanna il comma 1 porta a multe e squalifiche, il comma 2 collega gli eventuali illeciti alla possibilità di iscriversi al campionato e quindi a punti di penalizzazione in classifica o a retrocessioni. 


    LE INTERCETTAZIONI - Il 16 luglio 2021 l'ex Chief Financial Officer, Marco Re: "Tu pensa uno come Arthur, che per farti la plusvalenza Pjanic hai pagato 75 milioni, adesso ti deve anche andare sotto i ferri… Cioè, era palese no? Che non fosse uno da quella cifra lì". 

    Il 3 settembre 2021 il presidente Andrea Agnelli al telefono con l'amministratore delegato Maurizio Arrivabene: "Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene. Abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la m..., perché è tutta la m... che sta sotto che non si può dire". 

    Il 6 settembre 2021 John Elkann dice ad Andrea Agnelli: "Avevi detto che alla fine c'è stato, da parte della direzione sportiva, (...) si sono allargati. Ci sono tutta una serie di operazioni che loro hanno fatto". Agnelli risponde ad Elkann: "Esatto, facendo eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze, se ti crolla il mercato, ti crolla il mercato! Questo è un dato di fatto". 

    Il 27 settembre 2021 il Chief Financial Officer Stefano Cerrato parla con Cesare Gabasio (a capo dell'ufficio legale) e Roberto Spada (a capo del collegio sindacale: "In passato i bilanci di molte società calcistiche sono stati un po' salvati da queste plusvalenze. Noi abbiamo fatto un quinto delle plusvalenze degli anni precedenti, non abbiamo messo a business plan di farne di rilevanti nel corso di questi anni, quindi se poi le faremo saranno diciamo delle sorprese positive, saranno totalmente sane". 

    A settembre 2021 due componenti dell'area tecnica, Matteo Tognozzi ("Hanno chiesto di fa le plusvalenze, noi non abbiamo fatto mercato… noi compravamo giocatori senza pagarli, la verità è questa") e Giovanni Manna: "Fabio (Paratici, ndr), dovevi fa le plusvalenze e facevi le plusvalenze". 

    Il 22 luglio 2021 il direttore sportivo Federico Cherubini a cena con Stefano Bertola, ex Chief Financial Officer: "Hai attivato una modalità lecita ma l’hai spinta troppo. Se torniamo a essere la Juve di qualche anno fa (...) ce l'avremo in casa, non artefatte nei valori". 
    Cherubini è anche l'autore del foglio, rinvenuto nelle perquisizioni, denominato "Libro nero FP", che il direttore sportivo bianconero ha spiegato così agli inquirenti: "Sono gli appunti che mi sono fatto a marzo-aprile del 2021 nel momento in cui sono andato a discutere con Paratici il mio rinnovo contrattuale (...). Se non chiarisco una serie di cose, che sono quelle che trovate scritte qua, io non volevo andare avanti. Io in questo documento metto i profili di criticità nel rapporto con Fabio". Tra questi c’è un appunto chiaro: "Utilizzo eccessivo plusvalenze artificiali" freccia "beneficio immediato, carico ammortamenti". 
    Poi il 27 novembre 2021 lo stesso Cherubini ha spiegato in Procura: "In riunioni avute con il resto della dirigenza si è valutato il fatto che dovevamo andare verso un progetto tecnico diverso e che il ricorso alle plusvalenze non dovesse più essere una caratteristica della nostra gestione. Io più volte mi sono lamentato con Fabio che il valore che stavamo dando a quei giocatori non era congruo". 

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