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    Inchiesta NY Times: 'La Grecia carica i migranti sui gommoni e li manda alla deriva'

    Inchiesta NY Times: 'La Grecia carica i migranti sui gommoni e li manda alla deriva'

    • Davide Fantozzi
    Secondo un’inchiesta del New York Times, il governo greco ha segretamente espulso negli ultimi mesi oltre 1000 richiedenti asilo. Queste espulsioni sono state documentate da una serie di foto e video, oltre che da alcune interviste anche alla Guardia Costiera turca, e se ne contano almeno 31 a partire da fine marzo. I migranti, nella quasi totalità siriani in fuga dalla guerra, che in seguito all’alto numero di sbarchi del 2015 si vedevano semplicemente (e illegalmente) rimbalzati verso la Turchia prima che potessero mettere piede sulle coste greche, con la pandemia di Coronavirus hanno assistito a un inasprimento del controllo dei confini greci.

    Le politiche sono diventate più dure principalmente nell’ultimo anno, con la nomina a primo ministro del conservatore Kyriakos Mitsotakis, e sempre nell’inchiesta del Times viene denunciato il fatto che i rifugiati già presenti sul territorio, dopo settimane trascorse in centri di accoglienza inadeguati, sono stati messi su gommoni e imbarcazioni di fortuna con la forza, nottetempo e senza poter parlare con nessuno e spediti verso la Turchia (dove sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera), Ciplak (un’isola disabitata ma sotto la giurisdizione anatolica) o la prigione segreta denunciata dai migranti vicino al fiume Evros (un black site, ossia una località in cui vengono portate avanti attività non ufficiali che violino lo stato di diritto, come appunto la detenzione di richiedenti asilo).

    Il portavoce del governo, Stelios Petsas, smentisce categoricamente le testimonianze dell’indagine, affermando che «la Grecia ha precedenti solidi per quanto riguarda il rispetto delle norme internazionali, le convenzioni e i protocolli». Najma al-Khatib, un’insegnante siriana, ha raccontato del rapimento suo e di altre 22 persone (inclusi dei bambini) da parte di funzionari greci mascherati a notte fonda da un centro a Rodi e dell’imbarco forzato su una zattera senza timone o motore alla mercé del mare, dichiarando di «aver lasciato la Siria per la paura delle bombe, ma quando ciò è successo ho desiderato di essere morta».

    La Grecia, da paese così affine all’Italia, oggi è qualcosa di completamente avulso al buon senso, all’umanità e alla legge, nonostante alcune persone spaventate e arrabbiate sperino invece rappresenti un modello da seguire. Non può essere questa la soluzione.

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