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    In Polonia è bufera sull'arbitro antisemita

    In Polonia è bufera sull'arbitro antisemita

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Quell'arbitro ha delle opinioni troppo controverse sul popolo ebraico e sulla Shoah. Forti abbastanza anche per un paese come la Polonia, che da anni ormai vira decisamente a destra e che proprio sul tema della persecuzione della popolazione di origine ebraica deve fare i conti con una cattiva coscienza perennemente incombente. Ma anche per l'opinione pubblica di un paese così le posizioni esternate da Lukasz Araszkiewicz, arbitro Fifa con 17 anni di carriera alle spalle, sono imbarazzanti. E adesso che sono state rese pubbliche hanno provocato un'ondata di sdegno anche sul piano internazionale. Fino a raggiungere i piani alti della Fifa, poiché il caso è stato immediatamente segnalato alla federazione calcistica internazionale affinché assuma provvedimenti.

    A segnalare il fatto è stata l'associazione Never Again, impegnata in una campagna per l'espulsione della violenza e del razzismo dagli stadi. Nel quadro di tale campagna l'associazione ha inviato un questionario via mail a una platea di soggetti molti fra i quali anche molti appartenenti al mondo del calcio. E fra i destinatari c'era l'arbitro Araszkiewicz da Poznán. Che però ha replicato a modo suo, con una mail datata 5 ottobre i cui contenuti sono stati resi noti pochi giorni fa. L'arbitro ha risposto alla mail dell'associazione dapprima affermando di non avere mai assistito, negli stadi, a manifestazioni di razzismo e antisemitismo. Il che è già cosa altamente improbabile. Quindi è venuto fuori al naturale con le proprie idee in tema di antisemitismo.

    Ha definito l'iniziativa di Never Again “soltanto un'altra sciocchezza inventata dai centri ebraici, chissà per quale scopo”, per poi piazzare l'affondo deciso: “Gli ebrei non sono il popolo eletto, nonostante il loro eterno orgoglio... E rendere i polacchi antisemiti e parlare dei campi di concentramento polacchi è la più grande stronzata... da parte degli ebrei nel dopoguerra”.

    Avrebbe potuto limitarsi a non rispondere al questionario. E invece è andato a cercare lo scontro. Consapevole di ciò che avrebbe potuto provocare.

    La mail di Araszkiewicz è stata immediatamente segnalata alla federcalcio polacca, da cui però non sarebbe giunta risposta. Per questo essa è stata successivamente inoltrata alla Fifa, che adesso dovrà valutare cosa fare. Di sicuro l'episodio è allarmante, né lo si può sminuire affermando che si tratti di un comportamento personale. Perché se un personaggio pubblico come un arbitro del massimo livello si sente autorizzato a esprimere opinioni di questo genere, significa che sente di esprimere una sensibilità non soltanto propria. E questo è l'aspetto più allarmante dell'intera vicenda.

    @pippoevai

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