In Copertina - La pazienza premia Correa: una prova da applausi per ricordare a tutti di esserci
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E invece, Joaquin Correa, zitto zitto, ha aspettato il suo momento e dopo l’esclusione dalla lista Champions e una serie di spezzoni valsi, complessivamente, meno di 45 minuti, alla diciassettesima gara ufficiale stagionale ha avuto per la prima volta l’opportunità di scendere in campo dall’inizio.
E quell’opportunità l’ha sfruttata alla grande: subito in goal, al termine di un’azione nata anche da un suo velo, ha poi fornito due assist, con giocate di pregevole fattura che non riusciva a far vedere da un po’ e che sono servite a ricordare a tutti che, seppur con i suoi alti e bassi, “El Tucu” è ancora un calciatore in grado di rivelarsi utile alla causa nerazzurra. E in una stagione così equilibrata, al punto che una semplice giocata potrebbe rappresentare il bivio tra trionfo e fallimento, avere una freccia in più al proprio arco non può che fare comodo.
Simone Inzaghi, talvolta anche criticato per questo, non ha mai smesso di credere in lui anche quando, inevitabilmente, non riusciva a trovargli spazio. Ma a Correa è bastato un piccolo pertugio, figlio del calendario fitto e - ironia della sorte - della sua esclusione dalla lista Uefa, per dimostrare a tutti di non essere affatto finito e di avere ancora qualcosa da dire.
Del resto, la pazienza alla fine premia sempre.
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Commenti
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Si erano già intravisti dei segnali positivi,Verona eroica per lui. Aspettiamo conferme,qualcosa...