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  • In Copertina - Anguissa è l’arma in più del Napoli: con Conte ancor più che con Spalletti

    In Copertina - Anguissa è l’arma in più del Napoli: con Conte ancor più che con Spalletti

    • Renato Maisani
      Renato Maisani
    Sostenere che Busquets fosse il vero fuoriclasse del Barcellona di Guardiola o che il giocatore più decisivo per la conquista dello Scudetto del Napoli fosse il pur brillante Lobotka è spesso frutto della volontà di provare a vedere, o a fingere di farlo, qualcosa in più rispetto a ciò che, invece, la storia ci racconta. Perché se è vero che Busquets ha permesso al Barcellona dei fenomeni di avere un equilibrio, è inconfutabile quanto più determinante di lui sia stato Lionel Messi. Allo stesso modo, senza i goal di Osimhen e Kvaratskhelia il Napoli con ogni probabilità non avrebbe mai vinto lo Scudetto, con buona pace di Lobotka.

    Provando, dunque, a venire fuori da questa narrazione spesso mirata alla ricerca di una frase ad effetto o, appunto, a generare l’impressione di vedere più in profondità degli altri, quando invece molte volte tutto è abbastanza lapalissiano senza bisogno di scavare troppo, è possibile affermare che le prestazioni di Zambo Anguissa stanno inevitabilmente spingendo il Napoli sempre più in alto. Un Napoli che, a differenza di quello condotto al titolo da Spalletti due anni fa, quest’anno sta facendo leva settimana dopo settimana su protagonisti diversi, agendo più da coro che da individualità e costruendo mattone dopo mattone la propria corsa verso il titolo.

    A differenza di quanto fatto da McTominay e Lukaku, dai quali ci si aspettava il contributo importante che entrambi stanno offrendo, il rendimento di Zambo Anguissa è stato fin qui decisamente al di sopra di ogni aspettativa. Non perché il centrocampista camerunense non avesse già dimostrato, proprio a Napoli, di essere all’altezza di una squadra in grado di lottare per lo Scudetto, ma perché lo scorso anno sembrava essersi totalmente smarrito, persino nelle rare occasioni in cui il Napoli di Garcia prima, Mazzarri poi e Calzona, era stato capace di portare a casa qualche buona prestazione.

    L’arrivo di McTominay sembrava poterne in parte limitare l’utilizzo, ma Antonio Conte - come sempre - ha saputo adattare il proprio gioco ai calciatori di cui dispone, ritagliando per Anguissa un ruolo centrale nel suo undici ed esaltandone delle caratteristiche mai emerse appieno nemmeno durante la gestione Spalletti.

    Adesso Anguissa è uno dei migliori centrocampisti box-to-box del campionato italiano: recupera palla, riparte con convinzione, aiuta Lobotka in impostazione quando lo slovacco viene marcato a uomo e, soprattutto, ha iniziato ad essere determinante anche in zona goal. Reti (già 4), assist e soprattutto tante giocate determinanti nella trequarti avversaria per creare superiorità e mettere in condizione i vari Neres, Politano e McTominay di poter finalizzare. Se poi riesce anche a fornire assist come quello per Lukaku, determinante per piegare la resistenza dell’Atalanta, il suo contributo diventa davvero da protagonista assoluto. Perché Anguissa non è “il vero fuoriclasse del Napoli”, ma sicuramente in questa fase di stagione è una delle pedine più importanti per alimentare le speranze dei tifosi azzurri.

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    Zambot cuore e acciaio

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