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Immobile, la tripletta a Genova riaccende la polemica Nazionale. Sarà addio?
ADDIO ITALIA? - "Quando si inventano cattiverie ci rimango male - ha dichiarato a Sky nel post partita - ovvio che mi butto giù". Il dispiacere per l'eliminazione dal secondo mondiale di fila è enorme ma "ho le stesse responsabilità di chiunque altro del gruppo che ha fallito", sottolinea il bomber, che non si sbottona sulla possibilità di dire addio alla Nazionale, facendo intendere che ci stia pensando eccome. "Deciderò cosa fare più avanti - ha detto - Ora punto a raggiugnere gli obiettivi con la Lazio, poi vedremo".
NIENTE DI MEGLIO - Magari non sarà in grado di fare reparto da solo come Benzema e Lewandowski, ma alternative migliori al momento in Italia non ce ne sono. Berardi, che è un ala, è il primo italiano dopo di lui nella classifica marcatori di A quest'anno, con 14 reti. Seguono Scamacca a 13, il naturalizzato Joao Pedro, che è un fantasista e non un centravanti, a 12 e poi si esce dalla top 10 per trovare i successivi. Tutti distanti anni luce dalle 24 realizzazioni del bomber biancoceleste. Il che dovrebbe far sorgere la domanda su un sistema di gioco dell'Italia che potrebbe non essere congeniale alle sue caratteristiche. E, considerando i rendimenti avuti dalle alternative, nemmeno a quelle degli altri numeri 9 impiegati da Mancini. Però quando si punta il dito, il primo ad essere indicato è sempre il classe '90. Lui dalle responsabilità non si è mai tirato indietro. Dalle accuse gratuite e ingenerose, invece, lo farebbe ben volentieri.