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    Il vero problema del Milan si chiama Maignan: con i suoi dati, anche il terzo posto diventa un successo

    Il vero problema del Milan si chiama Maignan: con i suoi dati, anche il terzo posto diventa un successo

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Il Milan fa di tutto per accontentarsi del terzo posto, quasi fosse la sua comfort zone per non avere problemi alle spalle né ambizioni di salto in alto. Giroud segna e fa segnare, quando vola in aria un pallone, lui lo trasforma in assist o gol. Rafa Leao non segna più e tira poco in porta, ma non è lui il problema di questa squadra, che pure lo ha sbiadito nelle rincorse. Il problema non è neanche Pioli, che adesso legge i titoli sul web su quanto è stato bravo nelle sostituzioni. In verità, scusate, Jovic entra dopo Okafor e non si capisce perché. E nemmeno si comprende appieno l’uscita di Loftus-Cheek. 



    Ma il problema del Milan, il più vero e inatteso, sinceramente anche abbastanza inspiegabile, si chiama Mike Maignan. A Udine era un’altra storia, d’accordo. Ma subisce ancora un paio di gol, e sempre almeno uno per colpa solo sua: una settimana fa era stato Zirkzee a trafiggerlo, stavolta allo stesse modo Mazzitelli. Così il Milan si ritrova a contare il terzo posto in classifica, appunto, in teorica corsa almeno per il secondo, ma al secondo attacco del campionato unisce l’11ma difesa per numero di gol subiti. L’Inter ne ha subiti 10, la Juventus 13, il Milan 27 in 123 giornate. Con questo dato, anche il terzo posto diventa un successo. 
     

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