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    Il secondo mercato di Sabatini: rivoluzione difensiva e centrocampo rinforzato. Dia può essere il colpo

    Il secondo mercato di Sabatini: rivoluzione difensiva e centrocampo rinforzato. Dia può essere il colpo

    • Oreste Tretola
    Walter Sabatini ha chiuso il suo secondo mercato alla Salernitana con un bilancio di nove acquisti e sei cessioni. Nella sua prima esperienza da dirigente granata infatti Sabatini ebbe la possibilità di spendere cifre importanti sul mercato per rafforzare la squadra per tentare la corsa salvezza, oggi invece il dirigente è stato costretto ad autosostenersi, tramite cessioni importanti per rispettare l’indice di liquidità. A differenza del gennaio 2022 quando sborsò oltre 17 milioni solo per l’acquisto di giocatori a titolo definitivo, senza contare stipendi e accordi per i prestiti, ora invece Danilo Iervolino ha chiuso i cordoni della borsa. La capacità di investimento è stata probabilmente condizionata dalla mancata cessione di Dia, dalla quale la Salernitana sperava di incassare almeno 20 milioni. L’infortunio muscolare che tiene ancora ai box il senegalese ha certamente complicato le cose.

    Il reparto maggiormente cambiato dal mercato è stato certamente quello difensivo. I giocatori più giovani e quindi con più mercato hanno infatti salutato. Matteo Lovato è stato ceduto in prestito con diritto di riscatto al Torino e Flavius Daniliuc in prestito con obbligo di riscatto al Red Bull Salisburgo. Ad inizio mercato c’è stato anche l’addio di Pasquale Mazzocchi che è stato accontentato e ha potuto trasferirsi al Napoli. In granata sono rimasti Pirola, Fazio, Gyomber e Bronn, ma i primi tre sono al momento fermi per infortunio, mentre il tunisino è finito decisamente indietro nelle gerarchie. Sulle fasce, sfumato Soppy, Sernicola e Holm, sono arrivati Pierozzi dalla Fiorentina e Zanoli dal Napoli, come centrali invece il greco Pasalidis, l’argentino Pellegrino dal Milan e l’esperto Boateng, dopo aver inseguito Palomino. Tutti giocatori che però non hanno avuto continuità di impiego negli ultimi mesi: Pasalidis non gioca da tre mesi, Pellegrino da quattro e Boateng addirittura da sette. Il greco non conosce ovviamente il campionato italiano e l’ex rossonero è giovanissimo (2002). Sabatini potrebbe anche pescare dal mercato degli svincolati. Il dg ci sta provando seriamente per Kostas Manolas, con il quale ha agganciato i contatti. Prima però servirebbe un’altra cessione, gli indiziati sono Bronn e Sambia che potrebbero accasarsi nei mercati ancora aperti, come Turchia, Serbia, Svizzera, Romania, Croazia, Austria e Slovenia. Se sfumasse Manolas, non sono da escludere altri nomi a sorpresa.

    Il centrocampo è stato senz’altro il reparto meno toccato, anzi che si è rinforzato di più l’unica partenza è stata quella di Emil Bohinen, ceduto in prestito con obbligo di riscatto al Genoa. Il giocatore norvegese è stato fortemente condizionato dai problemi fisici negli ultimi due anni e aveva perso continuità di rendimento. Sabatini è riuscito a trattenere pezzi pregiati come Coulibaly, Kastanos e Candreva, innestando un giocatore di assoluto affidamento come Basic e la scommessa Gomis dal Kasimpasa, giocatore con doti offensive, ma numeri non entusiasmanti negli ultimi anni. Altri nomi erano quelli di Majer, Marin, Irandust, Makengo e Adopo. Martegani sembrava in partenza, ma alla fine è rimasto.

    In avanti, come detto, la mancata cessione di Dia ha limitato di molto i movimenti. Sabatini ha seguito svariati profili, tra cui Defrel, Nzola, Shomurodov, Lasagna e Gaetano, pensando anche di riportare alla base Bonazzoli. Alla fine sono partiti Botheim e Cabral e sono arrivati Vignato e Weissman. Sabatini non è riuscito a sbarazzarsi di due zavorre come Mikael e Trivante Stewart.

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