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    Il ruolo di Sarkozy e Macron e l'offerta da un milione a settimana: il PSG prova a riscrivere il futuro di Mbappé

    Il ruolo di Sarkozy e Macron e l'offerta da un milione a settimana: il PSG prova a riscrivere il futuro di Mbappé

    • Andrea Distaso
    Ce n'est pas fini, dicono in Francia. Non è finita, e anche in Spagna iniziano a pensare che il dossier relativo al futuro di Kylian Mbappé possa riservare ancora sorprese, a dispetto di una situazione contrattuale che farebbe pensare ad un finale scontato: il clamoroso addio da parametro zero a giugno per accasarsi nel club che ha sempre avuto un posto speciale nel suo immaginario, il Real Madrid. E invece proprio il gran gol realizzato contro i blancos nella serata di Champions di martedì potrebbe essere un nuovo importante passaggio di una vicenda ancora ricca di misteri: del resto il diretto non ha mai preso una posizione ufficiale, trincerandosi dietro il desiderio di concludere nella maniera migliore l'attuale stagione prima di prendere una decisione definitiva.

    STELLE INGOMBRANTE - A parlare per lui sono stati sempre gli altri, dal presidente Al Khelaifi, nel giorno della presentazione alla stampa di Leo Messi ("Se il suo desiderio è di giocare in una squadra competitiva, ora non ha più alibi"), al ds Leonardo, che lo scorso dicembre giurava di nutrire ancora speranze di trattenere il suo gioiello, con cui i rapporti non appaiono proprio idilliaci. Una situazione estremamente delicata per l'immagine del club francese e del progetto multimilionario dello sceicco del Qatar, che per accelerare l'inseguimento del sogno Champions non ha lesinato spese in termini di ingaggi, affiancando giovani campioni in rampa di lancio (Donnarumma, Nuno Mendes e Hakimi) a fuoriclasse più stagionati e dal carisma debordante come Sergio Ramos e Messi, paradossalmente i più discussi per il loro apporto alla causa. Anche su questo vertono le perplessità di Mbappé, che non comprende come una società che dovrebbe guardare anche al futuro abbia deciso di investire una quantità così ingente di risorse per due calciatori che hanno inoltre ridisegnato gli equilibri già precari dello spogliatoio - la rivalità tra la parte francese e quella sudamericana è sempre forte.

    POLITICA E SOLDI - Mbappé vuole essere il calciatore attorno al quale il Paris Saint-Germain costruisca una squadra che possa continuare a dominare in patria ma soprattutto affermarsi come una potenza a livello internazionale. Una posizione forte e netta, di fronte alla quale sino ad oggi i vertici del club hanno fatto orecchie da mercante. Qualcosa però potrebbe cambiare e la serata di martedì è stata vissuta da molti come quella della possibile svolta: tanto da chiamare in causa personaggi che, apparentemente, con le vicende del PSG e quelle calcistiche più in generale non avrebbero un coinvolgimento diretto. Se addirittura due presidenti della repubblica, Nikolas Sarkozy (grande tifoso della formazione parigina) ed Emmanuel Macron (sostenitore degli acerrimi rivali del Marsiglia) si stanno mobilitando in prima persona per trattenere il miglior calciatore francese in Ligue 1, significa che la questione supera i confini dello sport. Politica, marketing e ovviamente tanti, tantissimi soldi: l'edizione odierna de L'Equipe scrive di un eventuale premio alla firma per il rinnovo di 25 milioni di euro, mentre il quotidiano inglese The Independent riferisce di una proprietà qatariota disposto a versare un ingaggio da 1 milione di euro a settimana (!), circa 60 a stagione, pur di blindare Mbappé e respingere la corte del Real Madrid di Florentino Perez, che pregusta per il 2023 una coppia delle meraviglie completata da Haaland. Ce n'est pas fini, a quanto pare.

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