Quattro anni e mezzo passati in rossoblù non si dimenticano facilmente, soprattutto se questi hanno rappresentato la rampa di lancio per la tua carriera. Gian Piero Gasperini del Genoa ha sempre un ricordo dolce, nonostante l'esonero avvenuto, guarda caso, proprio contro il Palermo due anni fa. Per la prima volta il Gasp tornerà a Marassi da avversario: sarà applaudito e non fischiato, perché se è vero che il Genoa gli ha dato tanto è altrettanto vero che i tifosi sono ancora follemente innamorati di lui. Non sarà quindi una partita come le altre. Per nessuno, neanche per Enrico Preziosi, che di Gasperini si era innamorato ma che dopo la rottura non ha praticamente più voluto parlarne. Una storia d'amore finita proprio quando il tecnico veniva rinominato Gasperson, perché lui era destinato ad essere il Ferguson rossoblù.

Un'utopia nel calcio italiano, e infatti l'8 novembre 2010 la sconfitta di Palermo fu fatale. Da quel giorno però Enrico Preziosi non si è mai più innamorato di nessun altro: ha provato con i vari Ballardini, Malesani, Marino, e ora con l'amico De Canio. Un amico, appunto, e non l'amore calcistico della vita. Perché nessuno di questi, e men che meno l'attuale detentore della panchina rossoblù, ha mai fato vedere il calcio brillante e offensivo del Gasp; perché nessuno ha mai portato il Grifone così in alto come aveva fatto lui.

Il tempo dissipa e allontana litigate, diverbi, scelte di giocatori contrastanti e litigi, incorniciando ricordi straordinari passati insieme. Oggi su tutti i quotidiani genovesi Gasperini ha voluto tendere una mano al suo ex presidente, dicendo che il rapporto non è irrecuperabile e che i momenti belli superano tutto il resto. Un'idea e niente di più, forse un'altra utopia, ma un Gasperini-bis potrebbe ridare slancio al progetto Genoa da due anni fermo al palo perché orfano di una guida.