Il ricordo di Paolo Sollier: ‘Addio mister Castagner, le devo una carriera’
La sua avventura in Umbria cominciò nell'annata 1974-75, con un gruppo che vinse la Serie B per poi chiudere all'ottavo posto la successiva stagione nella massima serie. Sollier, il "calciatore comunista" - che rivoluzionò il mondo del pallone con il libro Calci e sputi e colpi di testa - fu per un paio d'anni polmone in campo di quel Grifo. Ai microfoni di Calciomercato.com, ha ricordato il tecnico a cui deve una carriera: "Faceva l’osservatore, fu lui a volermi dopo avermi visto alla Pro Vercelli. Di ciò, gli sarò grato per sempre. Ero un discreto atleta, correvo e mi davo da fare, ma dal punto di vista tecnico non ero granché. Senza di lui non sarei mai arrivato in Serie A".
IL RICORDO - La tristezza si mescola ai ricordi, ripercorrendo le prime due annate di quello che poi divenne il "Perugia dei miracoli": "Arrivai in Umbria e al primo colpo vincemmo il campionato tra i cadetti, centrando una storica promozione. L’anno dopo chiudemmo all’ottavo posto. Una magia, nessuno credeva in quell’impresa".
"SCHIETTO, DIRETTO" - "Alla fine di quell’esperienza ci fu qualche screzio con il mister, che non intaccò però il nostro rapporto. Andavo spesso sui giornali per questioni politiche e Castagner mi disse che potevo farne a meno. Non parlava volentieri con la stampa, ma non aveva problemi a dire le cose in faccia a giocatori e dirigenti. Ho sempre apprezzato la sua apertura mentale, anche per questo rimarrà nei miei ricordi".