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Milan, Bacca tra l'ipotesi rinnovo e la corte del PSG: il punto
FATTORE EMERY- Ci aveva provato in estate il club del presidente Nasser Al-Khelaifi, ma aveva gli slot per gli extra-comunitari completi. Adesso la situazione è cambiata con la cessione del 31 agosto scorso di David Luiz al Chelsea. Il Psg sta faticando molto nella Ligue 1 con il Nizza che ha ben quattro punti di vantaggio dopo sette turni di campionato. In questo senso chi non se la passa bene è il tecnico Unai Emery, finito nel mirino della critica e considerato già a rischio esonero. L’ex Siviglia ha bocciato in pieno Ben Arfa, escluso dalla lista dei convocati nelle ultime partite, e in parte anche Jesè Rodriguez, strappato a suon di milioni al Real Madrid. Il nome di Bacca è una sua precisa richiesta, un profilo considerato ideale per dare maggiori alternative di livello al reparto offensivo che attualmente si regge esclusivamente su Edison Cavani.
TRA CHAMPIONS E RINNOVO – El Peluca ha sempre manifestato il desiderio di tornare a lavorare con Emery, dopo la comune esperienza ricca di soddisfazioni al Siviglia. Messaggi d’amore recapitati anche in una recente intervista a Cadena Ser: “Emery è stato il miglior tecnico che ho avuto, è colui che ha tirato fuori il meglio di me, il tecnico che più mi ha capito. Mi piacerebbe un giorno ritrovarlo”. Questo giorno difficilmente arriverà già nel prossimo gennaio, il nuovo Milan lo considera una certezza dal quale ripartire. Attenzione però a dare tutto per scontato: Bacca ha voglia di misurarsi in Champions League, una manifestazione alla quale non ha mai partecipato in carriera. Non chiude al Psg ma ama Milano e il Milan, una situazione che va chiarita. Tramite il suo agente la punta colombiana ha espresso un concetto netto: prenderebbe in considerazione l’idea di rinnovare il suo contratto con il club rossonero. Un caso simile a quello vissuto dall’Inter con Icardi in estate: da un lato la possibilità di andare in una società con grandi ambizioni, dall’altro il desiderio di sentirsi importante per il presente e per il futuro del Milan. La palla passa al nuovo management rossonero, chiamato a resistere all’assalto del Psg per il suo attaccante.