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    Il Parma affonda come il Titanic, il Cagliari vede Torino e salvezza: pazzo 4-3 in rimonta

    Il Parma affonda come il Titanic, il Cagliari vede Torino e salvezza: pazzo 4-3 in rimonta

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Le anime degli “ommine balenti” dell’antica Sardegna si materializzano al minuto 48 e 32 secondi della ripresa di Cagliari-Parma, sul prato della Sardegna Arena, sul quale le due squadre stanno aggredendosi a vicenda per scampare al precipizio e trarsi a riva. Il punteggio è sul 3-3, il match ha vissuto momenti esaltanti, una disfida emozionante e mai spenta: il Parma due volte in vantaggio di due lunghezze (2-0 e 3-1), rimontato altrettante volte e il Cagliari negli ultimissimi spiccioli di partita liricamente proteso alla ricerca del gol vittoria. Gaston Pereiro, subentrato a Rugani da una mezz’ora e autore del gol del 3-3, calibra un cross morbido morbido nell’area piccola del Parma, il testone di Cerri svetta sul mucchio selvaggio di difensori e attaccanti e indirizza il pallone nell’angolino alla destra di un Sepe basito e immobile: 4-3 Cagliari, lo showdown per la salvezza, l’autodafè drammatico e ultimativo fra le due squadre pericolanti si chiude con un colpo di scena impensabile. Il Cagliari riemerge dall’abisso e riprende la rincorsa al Torino che ora lo precede di due punti ma deve giocare due gare in più, contro Lazio e Roma. Il Parma affonda come il Titanic, squarciato dalla prodezza quasi fuori tempo massimo di Cerri ma soprattutto dalla forza di volontà disperata dai rivali che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo giocando una ripresa travolgente per spirito combattivo ed encomiabile per coraggio e fiducia nel miracolo. Giusto così? Mah, inutile farsi la domanda. Nel calcio alla fine vince chi segna e il Cagliari alla fine ha bucato Sepe quattro volte, sempre in rimonta e qualcosa vuol dire a proposito della forza di volontà di una squadra che tante volte si è buttata via ma dispone di calciatori di ottimo livello (Nandez, Nainggolan, Marin, Pavoletti) ai quali la classifica fa qualche torto. Anche il Parma ha un buon organico, ha giocato un eccellente primo tempo, in controllo del match, ma il gol subito quasi allo scadere (zuccata imperiosa di Pavoletti) l’ha messo nella condizione di difendere con un certo affanno il vantaggio procurato dalle reti di Pezzella e Kucka. E alla lunga il fortino allestito da D’Aversa è crollato sotto le bordate di Marin, Pereiro e Cerri. Bizzarrie del calcio. Un tempo per uno avrebbe dovuto decretare il pareggio senonché nel calcio non sempre due più due fa quattro. Diciamolo il fascino della palla che rotola sta anche in questa  capricciosa imprevedibilità. E nella sua profonda, crudele mancanza di giustizia.

    Parma fluido e verticale, Cagliari lento e orizzontale. Il primo tempo era scivolato via così, molto teso nei ritmi di gioco ma ben saldo in mano alla squadra di D’Aversa, entrata sul prato con muscoli e cervelli relativamente sgombri dai pensieri che in avevano frenato la marcia del Cagliari. Partita non da tre punti, di più, l’estremo salvagente per entrambe le squadre vittime e carnefici di se stesse nel corso di una stagione disastrosa. Due allenatori esonerati (Di Francesco e Liverani), due subentrati (Semplici e D’Aversa) chiamati a rianimare altrettanti moribondi, impresa al limite del possibile, viste anche le molte occasioni gettate al vento. Una sola vittoria per il Cagliari nelle ultime undici gare casalinghe, due punti nelle ultime cinque gare per il Parma. Roba da alzare le braccia e darsi per vinti. Ma nel calcio finché ci sono punti in palio c’è speranza e dunque questo spareggio non ha tradito le attese. Certo la spietata legge della classifica ha schiacciato questo showdown che in ogni caso non ha fatto prigionieri né superstiti. Meglio il Parma nella prima frazione, difesa attenta e ripartenze dritto per dritto lungo l’asse di destra, direttore d’orchestra un vispissimo Grassi, esecutori materiali Man e Cornelius, costui a fare da pivot in mezzo a difensori avversari non precisamente attenti e reattivo. Dopo appena 5’ la squadra ducale è già avanti. Respinta sbilenca di testa da parte di Nandez sugli sviluppi di un corner, Pezzella è dove non dovrebbe essere, ossia nel quadrante avanzato di destra, ma è al posto giusto, libera un bel sinistro al volo e infila Vicario: 1-0 Parma. Il Cagliari accusa il colpo, sbanda e concede campo alle razzenti ripartenze avversarie, dopo un bel tiro di Marin allargato da Sepe, ancora Pezzella va in odore di gol, sul suo destro, afflitto da una lieve deviazione, Vicario è reattivo. Al 26’ l’episodio che avrebbe potuto cambiare il corso della gara. Valeri su sollecitazione dell’assistente Bindoni fischia un calcio di rigore a favore del Cagliari per un tocco col gomito di Pezzella (sempre lui…) su un cross di Zappa, Proteste, giustificate, del Parma il gomito del difensore era vicino al corpo, difatti il Var La Penna richiama l’arbitro romano che rivede l’azione e annulla la propria decisione. Niente rigore. Ancora una volta si dimostra la follia di un regolamento che calpesta lo spirito del gioco, purtroppo i parrucconi dell’Ifab nulla sanno di quel che accade in campo e agli arbitri tocca amministrare spesso una somma ingiustizia. Fortunatamente il Var provvede talvolta a cavarli d’impaccio. Dal probabile 1-1 al 2-0 Parma è un attimo. Cornelius spizza indisturbato di testa e Kucka brucia la impastoiata difesa cagliaritana infilzando il povero Vicario: 2-0 Parma. Buon per Semplici che in panchina pare abbia il ballo di San Vito che Pavoletti rimedi a tanta prodigalità difensiva inzuccando il 2-1 prima dell’intervallo.

    Ripresa e si cambia musica. Entra Mihaila per Kucka, acciaccato, e i Cagliari finalmente alza i giri del motore e attacca a pieno organico. Occasione per Pavoletti, anticipato da Sepe, carambola selvaggi Joao Pedro (alquanto spento) Marin, il forcing offensivo sembra sul punto di fruttare il gol e invece è ancora il Parma a colpire. Solita spizzata di testa del gigante Cornelius per lo scatto fulminante di Man che controlla e lascia partire una rasoiata mancina che trafigge Vicario, senza colpe il giovane portiere che se l’è cavata molto bene. Partita in cassaforte per gli emiliani? Macché. Il Cagliari attacca a testa bassa, trascinato da un Nainggolan straripante, un vero tornado di idee e iniziative. Semplici gioca le carte Pereiro e Simeone per Rugani e Duncan, e passa al 4-4-3, con Pavoletti e Simeone di punta assistiti da Joao Pedro.

    Minuto 20’ batti e ribatti in area ducale, Marin è il più lesto a controllare il pallone imbizzarrito e con un destro chirurgico infila Sepe dai sedici metri: 3-2 e gara riaperta. Il finale per irruenza e pathos è degno della cavalcata delle Valchirie. Kurtic si mangia il 4-2 sparando in curva a porta sguarnita. E’ l’ultimo acuto del Parma che da lì in poi si rinserra nel bunker. D’Aversa toglie Cornelius e Man e butta dentro Pellé e Valenti riconsegnandosi al canonico 3-5-2 ma la mossa non dà risultati, al contrario. Costringe la squadra a rattrappirsi. Il Parma quindi non tiene più palla davanti e fatica a ripartire. Il Cagliari è padrone del gioco, martella l’area avversaria con cross a ripetizione per la testa di Pavoletti, schema monotono e scontato ma disgregante alla lunga per i soldatini di D’Aversa asserragliati nei sedici metri. Ancora una capocciata in anticipo di Pavoletti con pallone appena oltre il palo lungo e nel primo dei cinque minuti di recupero Pereiro pesca il jolly: si accentra da sinistra e col mancino confeziona un tiro a giro che si spegne nel sacco, lasciando di sale Sepe: 3-3. In altre circostanze le squadre si accontenterebbero. Ma il pari non serve a nessuno e dunque o la va o la spacca. Il velocissimo Mihaila scappa in contropiede a Carboni e scalda le manone di Vicario. Ad un minuto e mezzo dal fischio finale di Valeri, il testone di Cerri ribalta partita risultato e probabilmente anche il destino delle due squadre. Il Cagliari sale a 25 punti e torna in corsa, il Parma resta inchiodato a quota 20 e vede allontanarsi la riva della salvezza. Anche se la voce del Trap echeggia ed ammonisce: “Non dire gatto…”. E poi si sa, la palla è rotonda.

    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Cagliari-Parma 4-3 (primo tempo 1-2)

    Marcatori: 5' p.t Pezzella (P), 30' p.t Kucka (P), 39' p.t Pavoletti (C), 14' s.t Man (P), 21' s.t Marin (C), 45' s.t +2 Pereiro (C), 45' +5 Cerri (C)

    Assist: 30' p.t Cornelius (P), 39' p.t Carboni (C), 45' +5 Pereiro (C)

    Cagliari (3-5-2): Vicario; Rugani (19' s.t Pereiro), Godin, Carboni; Zappa (12' s.t Lykogiannis), Duncan (19' s.t Simeone), Nainggolan, Marin, Nandez (42' s.t Cerri); Joao Pedro, Pavoletti. All. Semplici

    Parma (4-3-3): Sepe; Laurini (15' s.t Busi), Osorio, Bani, Pezzella (32' s.t Dierckx); Grassi, Brugman, Kurtic; Kucka (1' s.t Mihaila), Cornelius (27' s.t Pellè), Man (26' s.t Valenti) All. D'Aversa

    Arbitro: Paolo Valeri di Roma2

    Ammoniti: 24' p.t Pezzella (P), 30' p.t Marin (C), 1's.t Duncan (C), 12' s.t Kurtic (P), 35' s.t Nandez (C), 38' s.t Nainggolan (C)

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