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Il paradosso di Leao: il giocatore più prezioso del Milan è anche quello meno ambito sul mercato
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Un incontro - il meet & greet presso lo store ufficiale a Casa Milan per presentare la sua personale linea di abbigliamento - per ritrovarsi in mezzo alla sua gente e fare il pieno d’affetto in settimane complicate anche sul piano personale, mentre nel quartiere generale di via Aldo Rossi regna un clima di tensione misto ad attesa e delusione per quello che poteva essere in una stagione che ha tradito le aspettative di tanti e di quello che sarà. Con decisioni fondamentali ed imminenti sul futuro tecnico del club rossonero. Rafa Leao è finito nuovamente sul banco degli imputati dopo l’opaca prestazione contro il Genoa di domenica scorsa, l’ultima della serie nei 30 giorni che hanno compromesso il raggiungimento di quello che poteva essere il traguardo in grado di riabilitare un’annata in chiaroscuro. Il riferimento va ovviamente alla finale di Europa League, sfumata nella doppia sfida con la Roma che, insieme al ko nel derby che ha consegnato il ventesimo Scudetto all’Inter, ha dato il la alla contestazione del tifo milanista.
NEL MIRINO - Una contestazione che non ha risparmiato nessuno, nemmeno l’asso portoghese, fischiato sonoramente dal pubblico di San Siro alla sua uscita dal campo contro la squadra di Gilardino. Impalpabile, lezioso, a tratti pure indisponente nell’atteggiamento, ha guadagnato immediatamente la strada verso gli spogliatoi al momento del cambio salvo poi affidare i suoi pensieri ai social. Quello che una certa parte di critica in fondo gli contesta, non intravedendo soprattutto a livello mentale quella maturazione necessaria per diventare un grande campione. Nessuno può discutere l’immenso talento di Leao e l’imprescindibilità che si guadagnato con merito in questo Milan e nessuno oggi può pensare che un solo calciatore sia in grado di determinare le fortune di una squadra. Ma quella che va a concludersi doveva essere una stagione di consacrazione (e non lo è stata) per uno dei maggiori talenti a livello europeo, nell’annata in cui il suo club in primis ha puntato forte su di lui facendone, a livello contrattuale e di immagine, il vero testimonial.
LEAO FISCHIATO A SAN SIRO: LA REAZIONE SUI SOCIAL
NON VALE 100 MILIONI - I numeri non dicono tutto e i 13 gol ed altrettanti assist in 44 partite stagionali raccontano solo una parte di verità: la discontinuità di rendimento e la difficoltà ad incidere nelle partite di cartello - l’unica eccezione è rappresentata dalla partita da fenomeno contro il Paris Saint-Germain a San Siro - sono stati il tema dominante della quinta annata in rossonero di Leao, che a quasi 25 anni è chiamato ad un salto di qualità sotto tutti i punti di vista. Sembra un paradosso, e in effetti lo è, che oggi il calciatore del Milan col valore di mercato più importante, i 175 milioni di euro della clausola rescissoria, è teoricamente il meno ambito tra i big agli ordini di Stefano Pioli tra le grandi squadre europee. Rispetto, per esempio a Mike Maignan e Theo Hernandez. Non era così dopo lo Scudetto del 2022 vinto in volata grazie soprattutto alle sue irresistibili sgasate - il Chelsea si presentò con una proposta di 100 milioni di euro per il Milan, di 12 a stagione per lui - mentre oggi né dalla Premier League né dalla Francia (leggasi PSG per il dopo Mbappé) sembra esserci la volontà di mettere sul piatto una proposta in tripla cifra per far vacillare il Diavolo.
LEAO, UN MESE DA DIMENTICARE: SEGNA QUANTO GABBIA
L'IMPORTANZA DELL'ALLENATORE - Buon per il Milan, sia ben chiaro, che salvo clamorosi colpi di scena potrà godersi anche in futuro i colpi del suo miglior giocatore per distacco. Ma che nella scelta del prossimo allenatore dovrà tenere in considerazione un aspetto estremamente importante: trovare il profilo che, a livello di mentalità e di carisma, sappia e riesca a compensare quel gap di personalità che i calciatori, a maggior ragione quelli più importanti, hanno palesato nell’ultimo biennio. Un valorizzatore di talento, una guida spirituale. Anche per Rafa Leao, chiamato a decidere cosa fare da grande.
NEL MIRINO - Una contestazione che non ha risparmiato nessuno, nemmeno l’asso portoghese, fischiato sonoramente dal pubblico di San Siro alla sua uscita dal campo contro la squadra di Gilardino. Impalpabile, lezioso, a tratti pure indisponente nell’atteggiamento, ha guadagnato immediatamente la strada verso gli spogliatoi al momento del cambio salvo poi affidare i suoi pensieri ai social. Quello che una certa parte di critica in fondo gli contesta, non intravedendo soprattutto a livello mentale quella maturazione necessaria per diventare un grande campione. Nessuno può discutere l’immenso talento di Leao e l’imprescindibilità che si guadagnato con merito in questo Milan e nessuno oggi può pensare che un solo calciatore sia in grado di determinare le fortune di una squadra. Ma quella che va a concludersi doveva essere una stagione di consacrazione (e non lo è stata) per uno dei maggiori talenti a livello europeo, nell’annata in cui il suo club in primis ha puntato forte su di lui facendone, a livello contrattuale e di immagine, il vero testimonial.
LEAO FISCHIATO A SAN SIRO: LA REAZIONE SUI SOCIAL
NON VALE 100 MILIONI - I numeri non dicono tutto e i 13 gol ed altrettanti assist in 44 partite stagionali raccontano solo una parte di verità: la discontinuità di rendimento e la difficoltà ad incidere nelle partite di cartello - l’unica eccezione è rappresentata dalla partita da fenomeno contro il Paris Saint-Germain a San Siro - sono stati il tema dominante della quinta annata in rossonero di Leao, che a quasi 25 anni è chiamato ad un salto di qualità sotto tutti i punti di vista. Sembra un paradosso, e in effetti lo è, che oggi il calciatore del Milan col valore di mercato più importante, i 175 milioni di euro della clausola rescissoria, è teoricamente il meno ambito tra i big agli ordini di Stefano Pioli tra le grandi squadre europee. Rispetto, per esempio a Mike Maignan e Theo Hernandez. Non era così dopo lo Scudetto del 2022 vinto in volata grazie soprattutto alle sue irresistibili sgasate - il Chelsea si presentò con una proposta di 100 milioni di euro per il Milan, di 12 a stagione per lui - mentre oggi né dalla Premier League né dalla Francia (leggasi PSG per il dopo Mbappé) sembra esserci la volontà di mettere sul piatto una proposta in tripla cifra per far vacillare il Diavolo.
LEAO, UN MESE DA DIMENTICARE: SEGNA QUANTO GABBIA
L'IMPORTANZA DELL'ALLENATORE - Buon per il Milan, sia ben chiaro, che salvo clamorosi colpi di scena potrà godersi anche in futuro i colpi del suo miglior giocatore per distacco. Ma che nella scelta del prossimo allenatore dovrà tenere in considerazione un aspetto estremamente importante: trovare il profilo che, a livello di mentalità e di carisma, sappia e riesca a compensare quel gap di personalità che i calciatori, a maggior ragione quelli più importanti, hanno palesato nell’ultimo biennio. Un valorizzatore di talento, una guida spirituale. Anche per Rafa Leao, chiamato a decidere cosa fare da grande.