IL PAGELLONE: Napoli da 10, Belotti alla Vieri. De Boer e Lazio, no! Roma: 0
10 IL NAPOLI. E’ di gran lunga la squadra più bella d’Italia e francamente, guardando anche oltre i nostri confini, ne vediamo poche che tengano il confronto. Sa attaccare sulle fasce e per vie centrali, con sovrapposizioni e percussioni mai casuali. Uno spettacolo per chi ama il calcio: applausi a Sarri.
9 BELOTTI. Il centravanti migliore che abbiamo, una forza della natura ma anche tecnico, generoso, concreto, abile nel gioco aereo. Ci ricorda un po’ Vieri, dal quale lo dividono vent’anni esatti. Finalmente un attaccante che ci permette di pensare positivo anche in chiave azzurra.
8 DE BOER&MIANGUE. De Boer lo manda in campo dall’inizio, preferendolo a terzini strapagati, e Miangue lo ripaga con una gran bella partita. Bravissimi entrambi, soprattutto l’allenatore che ha il coraggio necessario per buttare dentro un ragazzino di 19 anni: a lui che viene dall’Ajax una scelta del genere forse appare normale, ma gli garantiamo che in Italia non lo è affatto.
7 CASTAN. A Roma non lo facevano giocare, quasi non fosse più in grado di farlo. Certo, ci sono cose più importanti di una partita e lui lo sa bene, meglio di chiunque altro, ma vederlo protagonista del trionfo granata proprio contro la sua vecchia squadra ci ha fatto un bell’effetto. Le sue partite le ha già vinte, questo successo è uno sfizio. Ma che sfizio...
6 DE ZERBI. Ha perso ma ha imbrigliato la Juve e, soprattutto, ci ha mostrato un Palermo con le idee chiarissime e propositivo benché l’avversario fosse di un altro pianeta. Se osserviamo i giocatori con i quali lavora, continuiamo a ritenere che dovrà lottare duramente per salvarsi, ma l’allenatore non è affatto sprovveduto nonostante venga dalla LegaPro. Anzi...
5 ALLEGRI. Vedi sopra, però ribalta tutto: ha vinto ma ha mostrato una Juve orribile, troppo brutta per essere vera. Non meritava di battere il Palermo, l’ha salvato uno stranissimo autogol. E’ vero che le grandi squadre sono tali perché vincono anche quando giocano male, però così è troppo: se non cresce, alla lunga rischia di pagarla.
4 DE BOER&KONDOGBIA. L’altra faccia di de Boer: la furia nei confronti di Kondogbia, tale che lo sostituisce dopo appena 28 minuti. Un’umiliazione. Ora: il ragazzo non lo starà nemmeno ad ascoltare, ma l’allenatore sa che è costato 35 milioni e ne guadagna 3,6 netti all’anno? E’ un patrimonio della società, insomma, e così rischia di bruciarlo: un rischio troppo grande.
3 BIGLIA-LAZIO-INZAGHI. Voto 1 a Biglia (e ci dispiace darglielo, perché sta soffrendo): come può un campione della sua esperienza voler giocare a tutti i costi se ancora non sta bene, in modo tale da infortunarsi di nuovo e ancor più gravemente? Voto 1 alla Lazio: come può permettere che il capitano si esponga a un rischio simile, conoscendo tra l’altro la frequenza dei suoi problemi fisici? Voto 1 a Inzaghi: come può far prendere una decisione così importante a un calciatore senza imporsi e fermarlo? Uno più uno più uno: voto 3, appunto.
2 L’ATTACCO DELL’EMPOLI. Due come i gol che i toscani hanno segnato in sei partite: nessuno ha fatto peggio, non solo in Italia ma anche in Europa, almeno nei campionati principali. Fondamentale darsi una svegliata prima che sia troppo tardi.
1 GLI ARBITRI. Vengono da un week-end nero, per gli errori commessi sul campo (in A e in B) e per la sciagurata scelta di rieleggere Nicchi alla guida dell’Aia. Uno che, come apre bocca, sbaglia: definì “buffonata” la bomboletta spray per rispettare la distanza in occasione delle punizioni e funziona a meraviglia, disse che la moviola sarebbe stata la morte del calcio e ora si dichiara pronto a sperimentarla. Ha perfino cambiato il regolamento per farsi eleggere la terza volta: una tristezza.
0 LA ROMA. Senza parole di fronte allo sfascio giallorosso. Difesa ridicola, attacco che non concretizza, spogliatoio polveriera, allenatore sempre sopra le righe. Doveva essere la stagione del rilancio, per ora è imbarazzante. Da Pallotta a Spalletti, passando per Sabatini e la squadra, non si salva nessuno. Anzi, uno sì: Totti, che domani fa 40 anni. Chiedete a Ilary cosa ne pensa di quelli che sono attorno al capitano…
@steagresti