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Il Napoli: 'Necessario integrare gli allenamenti, cene per valutare le criticità'. Spalletti rischia, spunta Italiano
Si può parlare di vera e propria polveriera in casa Napoli dopo il clamoroso ko sul campo dell'Empoli, con la squadra di Spalletti avanti di due reti e capace di farsi rimontare nel finale, nello spazio di appena 7 minuti. Una sconfitta che ha portato la società e il presidente Aurelio De Laurentiis - furibondo e timoroso di perdere il piazzamento Champions nelle ultime 4 giornate di campionato - ad imporre un ritiro permanente dalla giornata di domani. Una decisione accolta malissimo dallo spogliatoio (un episodio che ricorda tanto quello che portò al famoso ammutinamento del novembre 2019) e sulla quale l'allenatore avrebbe comunque mediato - una volta respinti i tentativi dei "senatori" di opporsi - portandolo da ieri a martedì. A rendere ulteriormente incandescente la situazione il comunicato stampa con cui il club ha provato a chiarire i motivi e i contenuti della scelta imposta al gruppo azzurro.
IL COMUNICATO - "La società, la direzione sportiva, l’allenatore e lo staff hanno deciso che la cosa più importante da fare in questo momento sia quella di integrare l’abituale scheda quotidiana di allenamento. I turni di lavoro resteranno gli stessi con una grande attenzione per le singole componenti individuali e per il gruppo. Riunioni di teoria e valutazioni delle prossime partite, come sempre fatto. Il tutto integrato, e questa è la novità, da incontri serali a cena per aprirsi maggiormente su eventuali criticità, problematiche, incomprensioni, qualità di gioco, tutto per massimizzare l’eccellente qualità dei nostri calciatori dimostrata nella prima parte della stagione", recita la nota pubblicata sul sito ufficiale del Napoli. Rischia così di naufragare anche il tentativo di Spalletti di far sbollire tutte le tensioni emerse nelle ultime 24 ore e di alleggerire un clima fattosi molto pesante e improvvisamente ostile anche nei confronti dell'allenatore, che secondo Il Corriere dello Sport non è più saldo sulla panchina del Napoli. Il tracollo interno contro la Fiorentina di due settimane fa è stato il punto di non ritorno nella corsa scudetto, definitivamente compromessa col pari subito in extremis dalla Roma nel turno precedente e con l'incredibile debacle di Empoli.
ITALIANO SULLO SFONDO - Alcune incomprensioni tattiche con certi calciatori emerse nelle recenti settimane e soprattutto i malumori di De Laurentiis hanno raffreddato i rapporti tra il tecnico toscano e il mondo Napoli e in primis col suo presidente, come aveva fatto intendere lo stesso Spalletti con una battuta sui borbottii del patron dopo l'1-1 con la Roma in merito alla gestione delle sostituzioni durante le ultime partite. Si va tutti in ritiro dunque, fino a nuovo ordine, ma nel frattempo iniziano a spuntare un paio di ombre minacciose alle spalle dell'attuale allenatore del Napoli, il cui contratto scade nell'estate del 2023. Il tanto atteso chiarimento con De Laurentiis ipotizzato nei giorni scorsi non è ancora arrivato e Spalletti non si sente più così certo di restare alla guida della squadra pure nella prossima stagione. Il nome di Vincenzo Italiano, tecnico della Fiorentina, è da sempre molto gradito al presidente azzurro e, a dispetto di un vincolo contrattuale fino al 2023, una clausola rescissoria gli consentirebbe di liberarsi già al termine di questo campionato. Più defilata la candidatura di Roberto De Zerbi, legato allo Shakhtar Donetsk ma ovviamente in attesa di comprendere fino a quando il conflitto in Ucraina bloccherà la regolare attività sportiva nel Paese.
IL COMUNICATO - "La società, la direzione sportiva, l’allenatore e lo staff hanno deciso che la cosa più importante da fare in questo momento sia quella di integrare l’abituale scheda quotidiana di allenamento. I turni di lavoro resteranno gli stessi con una grande attenzione per le singole componenti individuali e per il gruppo. Riunioni di teoria e valutazioni delle prossime partite, come sempre fatto. Il tutto integrato, e questa è la novità, da incontri serali a cena per aprirsi maggiormente su eventuali criticità, problematiche, incomprensioni, qualità di gioco, tutto per massimizzare l’eccellente qualità dei nostri calciatori dimostrata nella prima parte della stagione", recita la nota pubblicata sul sito ufficiale del Napoli. Rischia così di naufragare anche il tentativo di Spalletti di far sbollire tutte le tensioni emerse nelle ultime 24 ore e di alleggerire un clima fattosi molto pesante e improvvisamente ostile anche nei confronti dell'allenatore, che secondo Il Corriere dello Sport non è più saldo sulla panchina del Napoli. Il tracollo interno contro la Fiorentina di due settimane fa è stato il punto di non ritorno nella corsa scudetto, definitivamente compromessa col pari subito in extremis dalla Roma nel turno precedente e con l'incredibile debacle di Empoli.
ITALIANO SULLO SFONDO - Alcune incomprensioni tattiche con certi calciatori emerse nelle recenti settimane e soprattutto i malumori di De Laurentiis hanno raffreddato i rapporti tra il tecnico toscano e il mondo Napoli e in primis col suo presidente, come aveva fatto intendere lo stesso Spalletti con una battuta sui borbottii del patron dopo l'1-1 con la Roma in merito alla gestione delle sostituzioni durante le ultime partite. Si va tutti in ritiro dunque, fino a nuovo ordine, ma nel frattempo iniziano a spuntare un paio di ombre minacciose alle spalle dell'attuale allenatore del Napoli, il cui contratto scade nell'estate del 2023. Il tanto atteso chiarimento con De Laurentiis ipotizzato nei giorni scorsi non è ancora arrivato e Spalletti non si sente più così certo di restare alla guida della squadra pure nella prossima stagione. Il nome di Vincenzo Italiano, tecnico della Fiorentina, è da sempre molto gradito al presidente azzurro e, a dispetto di un vincolo contrattuale fino al 2023, una clausola rescissoria gli consentirebbe di liberarsi già al termine di questo campionato. Più defilata la candidatura di Roberto De Zerbi, legato allo Shakhtar Donetsk ma ovviamente in attesa di comprendere fino a quando il conflitto in Ucraina bloccherà la regolare attività sportiva nel Paese.