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Il miracolo di Radrizzani ha salvato la Samp. Ora serve far entrare il Qatar e far sparire l'ombra di Ferrero
Fabio Toso, che rappresentava la SSH (la controllante della Sampdoria) neppure si è presentato in assemblea. Merito della magistrale contromossa operata da Radrizzani: in accordo col cda, il manager aveva sottoscritto con largo anticipo sulla data indicata di ottobre una parte del prestito obbligazionario in bond convertibile in azioni della Sampdoria. L’investitore milanese quindi si è presentato ieri in assemblea nei panni dell’azionista di maggioranza del club. E ovviamente ha dato l’ok al bilancio 2022. Chiuso in rosso per 30 milioni ma col risultato operativo in pareggio.
Ferrero non poteva opporsi e anzi è prevedibile che successivi aumenti di capitale nei prossimi mesi lo estromettano formalmente dalla compagina societaria del club. Per il Viperetta tuttavia la partita non è chiusa. Intende rivalersi su coloro che, accusa, lo hanno danneggiato, in prima istanza Massimo Ienca che aveva dato il via libera all’aumento di capitale richiesto da Radrizzani senza consultarlo, essendo Ferrero subentrato alla figlia Vanessa nella maggioranza delle quote della SSH. E i membri del cda che vi avevano dato esecuzione. Una accusa tutta da provare in sede giurisdizionale che non preoccupa più la Sampdoria.
Ottenuto immediatamente l’ok del tribunale, il deal è virtualmente chiuso. Radrizzani è il nuovo proprietario del club blucerchiato. Il cda in scadenza (Lanna, Romei, Bosco e Panconi) è stato riconfermato ad interim, ovvero fino a che Radrizzani non provvederà a nominare il nuovo board. Nel quale, contrariamente alle sue attese, Ferrero non avrà alcun rappresentante. Con un tweet blucerchiato delle ore 14,27 di ieri Radrizzani ha confermato che è il nuovo proprietario della Sampdoria: “Forza Samp. Ricominciamo!”.
La società lo ribadito con un comunicato stampa: l’approvazione del bilancio è avvenuta all’unanimità dei soci presenti (era presente da remoto anche Barnaba); Blucerchiati srl ha sottoscritto la prima tranche del prestito convertibile, pari a una decina di milioni. Radrizzani ha dichiarato al Secolo XIX: “Già nei prossimi giorni annunceremo gli staff tecnici e dell’area sportiva. Siamo pieni di entusiasmo e consapevoli che fin qui nulla sia stato semplice, ma è essenziale che tutte le parti coinvolte rispettino gli accordi presi. La Sampdoria deve rinascere, e lo farà secondo il nostro desiderio e le nostre volontà”.
Tutto sistemato dunque, a dispetto delle voci allarmanti della vigilia, nel corso dell’assemblea che ieri, poco dopo il tocco, nella sede sociale di Corte Lambruschini, presidiata all’esterno da un paio di centinaia di tifosi, si era aperta prendendo atto della sottoscrizione del prestito obbligazionario convertibile (valore totale 30 milioni) che mette al sicuro i conti e consentirà di liquidare nei prossimi giorni le pendenze relative alle due mensilità (aprile e maggio) di calciatori e dipendenti, rispettare le scadenze fiscali e pagare i debiti contratti con altre società. L’approvazione del bilancio era un passaggio indispensabile per ottenere il via libera dal tribunale civile al piano di ristrutturazione del debito (sceso a 60/70 milioni dai duecento iniziali) e con il semaforo verde da parte dell’ausiliario Stefano Gorgoni e il conseguente ok da parte del tribunale (entrambi già pervenuti), procedere all’iscrizione della squadra al prossimo campionato di serie B, rispettando il termine di martedì 20 giugno. La documentazione accessoria è già stata predisposta e verrà inviata al più presto.
Si apre quindi la nuova era Radrizzani, il manager col socio Manfredi in poche settimane ha realizzato un miracolo, superando con discrezione e senza proclami le trappole disseminate sulla strada del salvataggio della Sampdoria, a cominciare al trust che l’aveva imprigionata per due anni, facendo battere in ritirata quasi tutti i pretendenti (Barnaba compreso, su delega di Garrone), nonché Cerberus (il più vicino all’acquisto l’estate scorsa) e i vari ballon d’essai alzati nel tempo da Zanetti, Mincione, Pallotta, Pacific Group, mentre lo sceicco Al Thani il contratto di acquisto lo aveva sottoscritto ma mai l’aveva onorato. Tutti out, tranne Radrizzani che ha superato gli ostacoli con perizia, appoggiato dai membri del board.
Checché se ne pensi, Lanna, Romei, Panconi e Bosco hanno lavorato con tenacia e senza risparmiarsi per il bene della Sampdoria e nella lista va messo anche Massimo Ienca che in qualità di amministratore unico di SSH ha sfidato Ferrero autorizzando il cda all’aumento di capitale. Ferrero vuole agire contro di lui e il cda ma ha poche chance. Ha un processo penale aperto con pesanti capi di imputazione eppure pensa di ad acquistare il Perugia, neo retrocesso in serie C. Non c’è che dire, è difficile liberarsi della sua presenza. La Sampdoria c’è finalmente riuscita.
Prende dunque avvio il Sun Project, il Progetto Sole così lo ha battezzato Radrizzani. Il manager ha appena ceduto la propria partecipazione azionaria (il 56%) nel Leeds ai soci americani di 49ers Enterprises. Con soldi del suo Aser Ventures, Radrizzani farà fronte al mercato estivo, ha stanziato quasi venti milioni di euro. Tra qualche tempo avverrà l’ingresso dei nuovi soci di Qatar Sports Investments, branca sportiva del fondo sovrano qatariota Qatar Authority. Una volta ottenuta l’omologazione definitiva della cessione dal tribunale civile, a settembre, il presidente del fondo qatariota, Nasser Al Khelaifi (numero Uno del PSG) avrà il via libera dall’emiro Tamin al Thani (la massima autorità politica del Qatar) all’acquisto del 30% del capitale della Sampdoria. Un punto è chiaro e incontrovertibile: finché l’ombra di Ferrero non verrà definitivamente dissipata, Qatar Sports non muoverà un passo in direzione Sampdoria. Successivamente anche i 49ers potrebbero aderire al Progetto Sole, rafforzando enormemente le potenzialità del club.
Ora però urge costruire l’organigramma tecnico che dovrà guidare il mercato. E’ alle viste una radicale rivoluzione dei quadri dirigenziali. Radrizzani pensa a Nicola Legrottaglie (ex giocatore della Juve) come direttore generale, una figura che oggi manca. Lasceranno la Sampdoria Osti e Faggiano, i due Ds in scadenza contrattuale. In bilico la posizione di Baldini, che potrebbe tornare ad occuparsi del settore giovanile, bisognoso di investimenti. Regista dietro le quinte, ascoltato consigliere di Radrizzani, agisce Fabio Paratici, che non potrà assumere incarichi federali (è inibito fino a metà del 2025, salvo riduzioni in appello da parte della Fifa) ma conosce molto bene il mondo blucerchiato dove ha lavorato fino al 2011 quando Marotta lo portò con sé alla Juventus.
Il nome più gettonato per il ruolo di DS è Claudio Chiellini (gemello di Giorgio), in uscita dal Pisa. Restano papabili Manna (se Giuntoli strappasse il sì di de Laurentiis per passare alla Juventus) e Michele Fusco, entrambi di scuola juventina e ben conosciuti da Paratici. Sul fronte allenatori la scelta è ristretta a tre nomi: Fabio Grosso, che ha lasciato il neopromosso Frosinone, Andrea Pirlo, che ha richieste in serie A, e Marco Baroni, reduce dalla salvezza col Lecce. Tutti e tre hanno un passato juventino e vantano una stretta amicizia con Paratici. Più defilato, Filippo Inzaghi.
Da ricostruire alla base anche il parco calciatori. Quelli di proprietà non sono più di una decina (ma al netto dei rientri dai prestiti) e le scelte dipenderanno dalle indicazioni che fornirà l’allenatore. Il controriscatto del portiere Falcone (1,250 mln) è tra i primissimi passi da effettuare. Ma ora finalmente sulla Sampdoria splende il sole.