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    Il ministro Piantedosi: 'Vietato il numero 88 sulle maglie dei calciatori'. Quattro casi in Serie A

    Il ministro Piantedosi: 'Vietato il numero 88 sulle maglie dei calciatori'. Quattro casi in Serie A

    Oggi al Viminale il Governo ha firmato con il mondo del calcio italiano una dichiarazione di intenti per la lotta contro l'antisemitismo. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi ha annunciato: "I calciatori non potranno più giocare con il numero 88 sulle maglie". Nei gruppi neonazisti l'88 viene usato per simbolizzare il saluto Heil Hitler, infatti la H è l'ottava lettera dell'alfabeto. 
    Nello scorso campionato di Serie A hanno giocato con il numero 88 Pasalic (Atalanta), Basic (Lazio), Rincon (Sampdoria) e Praszelik (Verona). 

    Pientedosi ha poi aggiunto: "Nello stesso codice etico viene recepito il riferimento alla definizione internazionale di antisemitismo. C'è quindi il divieto dell'uso da parte delle tifoserie di simboli che possano richiamare il nazismo; la responsabilizzazione dei tesserati a tenere un linguaggio non discriminatorio in tutte le manifestazioni pubbliche; la definizione delle modalità di interruzione delle partite in caso di episodi di discriminazione. Sarà inoltre valutato positivamente l'atteggiamento proattivo delle società in questo campo". 

    Il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi ha commentato: "Questa è una tappa di transito di un percorso operativo. Credo che i contenuti che abbiamo inserito in questa dichiarazione di intenti, nella loro semplicità, siano esaustivi. La cose più importanti poi sono la responsabilità nei fatti e la bassa frequenza nelle parole. Figc, Leghe, calciatori, allenatori, tutti sono allineati sul messaggio che vogliamo mandare, lo stesso vale per i presidenti Malagò e Pancalli. Oggi abbiamo iniziato con il calcio per l'impatto che ha, ma lo faremo anche con il resto dello sport". 

    Il segretario generale della Figc, Marco Brunelli ha dichiarato: "Grazie per averci coinvolto fin dall'inizio in questo percorso. L'impegno che assumiamo è a nome di tutto il mondo del calcio. Un impegno solenne che vogliamo rispettare, fatto di tante cose concrete. Il nostro mondo è composto di società e tesserati che raggiungono ogni parte del territorio: riuscire a coinvolgerli, responsabilizzarli è una sfida ambiziosa ma a portata di mano". 

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