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Il Milan più piccolo di sempre, quanti rimpianti per questa Roma
La partita di Milano ha detto che tra gli uomini di Spalletti e quelli di Montella c’è almeno una categoria di differenza. La Roma, infatti, non solo ha segnato quattro gol, ma ha anche colpito due pali, comandando il gioco per tutti i novanta minuti. Il timido segnale di presenza milanista (gol dell’1-2 di Pasalic al 30’ della ripresa) è stato stroncato, due minuti dopo, dalla rete di El Shaarawy (subentrato a Perotti), che ha riportato la Roma avanti di due le lunghezze, e poi dal rigore di De Rossi che ha chiuso la gara. Niente passerella per Totti nella sua ultima presenza a San Siro. Quando è stato il momento dell’ultimo cambio (sostituzione di Dzeko), Spalletti gli ha preferito Bruno Peres.
La Roma, pur priva di Rudiger e Strootman squalificati, è stata squadra fin dal primo minuto. Il Milan, invece, che ha lasciato l’iniziativa all’avversario, sembrava fragile sulle fasce. A destra, il contestato De Sciglio ha patito la verve di Perotti. A sinistra, si sospettava che Vangioni, sostituto dell’ultim’ora di Calabria, avrebbe avuto difficoltà di ogni tipo con Salah.
Se a questo si aggiunge che pure i rientri in zona di Deulofeu sono stati molto incompleti e sporadici, non può sorprendere che il primo gol della Roma (7’) sia arrivato da un doppio scambio proprio di Salah con Dzeko su quel versante. Certo, il bosniaco ha messo una palla perfetta all’incrocio, ma il primo a sbagliare è stato Vangioni (colpo di petto) e il secondo Deulofeu (esitazione nell’allontanare la palla prima che se ne impossessasse Salah).
Prima del palo della Roma (16’, Perotti si accentra e tira, Donnarumma allunga sul montante), il Milan ha avuto una mezza occasione con Deulofeu. De Rossi ha servito Paredes che non era attento, il catalano del Milan è scappato in campo largo e ha tirato debolmente. Sulla traiettoria ci si è messo Manolas (perfetto, per il resto, su Lapadula) che ha rischiato l’autogol. Occasione vera, per i rossoneri, invece, quella del 22’ con un tiro da lontano di Sosa che ha chiamato Szczesny ad una spettacolare deviazione.
Mentre il Milan finiva lì, la Roma aveva ancora la capacità di colpirlo a freddo, cioé da calcio d’angolo. Lo ha battuto Paredes (27’) sul primo palo dove ancora Dzeko si è fatto largo tra Lapadula e De Sciglio mettendo in rete. A quel punto, il Milan più piccolo di sempre, ha rischiato di naufragare ben prima dell’intervallo. Nainggolan ha avviato e concluso un’azione geometrica in combinazione con Salah. Tiro sul palo del belga (ancora con deviazione di Donnarumma) e palla alta dell’egiziano sulla ribattuta.
Roma padrona con una superiorità perfino imbarazzante, a maggior ragione se il centrocampo del Milan saltava letteralmente per aria. Al 40’ un contropiede quattro contro due ha portato Perotti, servito ancora da Nainggolan, ad un passo da Donnarumma, che si è salvato con il fisico.
Probabilmente sarebbe finita 2-0 se il Milan non avesse segnato, in una situazione del tutto occasionale, l’1-2 con Pasalic (75’, angolo prolungato dal neo-entrato Ocampos) e se El Shaarawy non fosse entrato al posto di Perotti con la volontà di mostrare ai milanisti che cosa si sono persi con la sua partenza. Infatti, su assist aereo di Dzeko (palla lunga da punizione), El Shaarawy di destro l’ha depositata nell’angolo sinistro di Donnarumma.
Al Milan, per chiudere una serata orribile, mancava giusto il rigore, con annessa esplusione, di Paletta (pessimo) su Salah (eccellente). De Rossi ha trasformato e la partita è finita secondo dimensioni consone alla differenza.
Nonostante una prestazione desolante, il Milan resta in corsa per l’ultimo posto in Europa League, come la sconsiderata Inter, tre punti sotto, alla pari della Fiorentina. Se le milanesi continuano così, potrebbe essere proprio la squadra di Sousa ad approffittarne. Contro ogni pronostico e pochissimi meriti.
@gia_pad