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    Il Milan è più squadra e vince il derby con merito: è ancora il favorito per lo scudetto. L'Inter scricchiola troppo

    Il Milan è più squadra e vince il derby con merito: è ancora il favorito per lo scudetto. L'Inter scricchiola troppo

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Vittoria, sorpasso e primo posto. Il Milan si prende tutto, lasciando all’Inter soltanto le briciole di un derby emozionante, aperto da Brozovic e chiuso da Dzeko. Peccato per Inzaghi, però, che tra il primo e l’ultimo gol dei nerazzurri, Leao abbia fatto la differenza con una doppietta da campione e l’assist per Giroud. E così il 3-2 finale è il giusto premio per la squadra di Pioli che gioca di più e meglio, rischiando soltanto nel finale quando l’Inter ha una reazione tardiva dettata soprattutto dai nervi e dall’orgoglio. E’ vero che Maignan si conferma un grande portiere perché soltanto i suoi interventi evitano un rocambolesco 3-3, ma soprattutto è vero che il Milan si dimostra più squadra, con maggiore equilibrio tra i reparti e una guida più sicura ed esperta in panchina. Non può essere un caso, infatti, che come nell’ultimo derby del campionato scorso i rossoneri riescano a ribaltare lo svantaggio iniziale. Come non può essere un caso che la difesa dell’Inter scricchioli in troppe occasioni, confermando le perplessità suscitate in questa prima parte della stagione. E quindi, dopo cinque giornate in cui l’Inter ha già perso due volte incassando sempre tre gol, il Milan sembra più che mai favorito per rivincere lo scudetto, in attesa che cresca De Ketelaere, l’unico che fallito l’esame derby.       

    DOPPIO GIALLO - Mentre Inzaghi, senza l’infortunato Lukaku, riparte con gli stessi giocatori dell’anno scorso rilanciando Correa al fianco di Lautaro, Pioli può concedersi il lusso di inserire il nuovo acquisto De Ketelaere nella squadra che incominciò a vincere lo scudetto proprio dopo avere ribaltato l’Inter nel derby di ritorno, deciso dalla doppietta di Giroud. Il tanto atteso gioiellino belga, al suo debutto in una gara così importante, non riesce però a brillare a prescindere dal controllo di Brozovic, il suo dirimpettaio in mezzo al campo. E’ questo uno dei duelli più attesi, anche se non si può parlare di marcature a uomo, come nei derby degli anni Sessanta in cui Bedin si appiccicava a Rivera. Bene o male, però, molti confronti sono ravvicinati, se non altro perché si svolgono sulla stessa fascia e così l’interista Dumries che attacca sulla destra si incrocia subito con il milanista Hernandez suo dirimpettaio sulla sinistra e sono scintille che dopo appena 8’ fruttano un’ammonizione a entrambi. E’ il segnale di un derby nervoso, in attesa dei fuochi d’artificio della ripresa.        

    BOTTA E RISPOSTA - Per vedere la prima azione da gol bisogna aspettare 17’ quando Leao, che i difensori nerazzurri lasciano colpevolmente solo, si invola alla sua maniera sulla destra e impegna Handanovic, bravo ad allungarsi per deviare. Ma quando sembra che il Milan possa mettere in difficoltà l’Inter, prima Correa e poi Lautaro sono bravissimi a proteggere un pallone in mezzo al campo che l’argentino fa arrivare all’avanzato Brozovic. Il croato, lasciato libero da De Ketelaere, vola indisturbato verso la porta senza alcuna opposizione dei difensori rossoneri e infila Maignan con il perfetto rasoterra dell’1-0. Sono passati 21 minuti, ma ne bastano 7 al Milan per pareggiare, grazie al gentile omaggio di Calhanoglu che dalla fascia cerca un inutile e pericoloso passaggio orizzontale verso il centro, favorendo il recupero di Tonali che allarga a Leao, pronto a battere Handanovic con un preciso diagonale. 

    MEGLIO IL MILANIl pareggio frena l’Inter e carica il Milan che chiude meglio il primo tempo, giocando con maggiore intensità grazie alla spinta di un ottimo Tonali, che potrebbe addirittura raddoppiare, e alle accelerazioni di Messias e Leao sulle fasce. Al momento del dunque, però, manca la necessaria precisione, malgrado il grande impegno di Giroud, sempre troppo solo però davanti ad Handanovic. E così l’Inter, che non offre mai grande un’impressione di sicurezza in difesa, malgrado la presenza dei titolarissimi Skriniar, De Vrij e Bastoni, riesce a limitare i danni, incapace però di effettuare un altro tiro nello specchio della porta avversaria, dopo il primo e unico di Brozovic del provvisorio vantaggio.

    ANCORA GIROUD - Le sensazioni della seconda parte del primo tempo vengono puntualmente confermate all’inizio della ripresa. Perché il Milan cerca e trova il meritato raddoppio, sfruttando una volta di più i gentili omaggi degli avversari. Basta una rimessa laterale per spiazzare i nerazzurri che si fanno sorprendere da un cross di Leao per Giroud, lasciato colpevolmente solo dai difensori nerazzurri, bravissimo a girare di destro alle spalle del sorpresissimo Handanovic. Come nell’ultimo derby di campionato, così, è ancora lui a firmare il sorpasso e non può più essere un caso. 

    TRIS LEAO - L’Inter avrebbe tutto il tempo per pareggiare, ma il Milan sembra padrone del campo a livello psicologico, oltre che tattico e tecnico. E non a caso, dopo altri 6’, arriva il tris servito dallo scatenato Leao, che stavolta infila di destro il pallone del 3-1. Dopo un’ora la partita sembra chiusa e quindi non sorprende la mossa di Pioli che rilancia Diaz al posto del deludente De Ketelaere, tra l’altro già ammonito. Subito dopo, invece, per evidente disperazione, Inzaghi cambia tre uomini in un colpo solo: fuori Bastoni, Barella e Correa e dentro nei rispettivi ruoli Dimarco, Mkhitaryan e Dzeko. 

    ILLUSIONE INTER - Il trapianto stavolta serve, perché Dzeko trova subito il gol della speranza che alla distanza però si rivela il gol dell’illusione. Il 3-3, infatti, viene negato almeno tre volte da altrettanti interventi straordinari di Maignan su Lautaro, Dzeko e Calhanoglu. E così anche il portierone rossonero alla fine si merita gli applausi dei tifosi rossoneri, perché dietro questa vittoria ci sono anche le sue mani. Le mani di un campione d’Italia che non ha alcuna intenzione di scucirsi lo scudetto dalla maglia. 



    MILAN-INTER 3-2, IL TABELLINO

    Marcatori: 22' pt Brozovic (Int), 28' pt, 16' st Leao (Mil), 8' st Giroud (Mil), 22' st Dzeko (Int)

    Assist: 22' pt Correa (Int), 28' pt Tonali (Mil), 8' st Leao (Mil), 22' st Darmian (Int)

    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (dal 37' Kjaer), Kalulu, Tomori, Hernández; Tonali (dal 37' st Pobega), Bennacer; Messias (dal 27' st Saelemaekers), De Ketelaere (dal 18' st Diaz), Leão; Giroud (dal 27' Origi). A disp.: Mirante, Tătăruşanu; Ballo-Touré, Dest, Gabbia, Kjær, Thiaw; Adli, Bakayoko, Díaz, Pobega, Saelemaekers, Vranckx; Origi. All.: Pioli. 

    INTER (3-5-2): Handanović; Skriniar, de Vrij (dal 37' st D'Ambrosio), Bastoni (dal 18' st Dimarco); Dumfries, Barella (dal 18' st Mkhitaryan), Brozović, Çalhanoğlu, Darmian; Martínez, Correa (dal 19'st Dzeko). A disp.: Cordaz, Onana; Acerbi, Bellanova, D'Ambrosio, Dimarco, Gosens; Asllani, Gagliardini, Mkhitaryan; Carboni, Džeko. All.: Inzaghi.

    Ammoniti: 9' pt Theo (Mil), 9' pt Dumfries (Int), 31' pt Giroud (Mil), 38' pt Brozovic (Int), 5' st De Ketelaere (Mil). 47' st Leao (Mil)

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