Il Milan e Pioli al bivio: perché la sfida con la Roma può salvare la stagione
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Dentro o fuori. Ne resterà soltanto una. Fuori i secondi. Scegliete voi l’espressione che meglio renda l’idea di quello che attende la sfida di domani sera tra Milan e Roma, primo atto del quarto di finale tutto italiano di Europa League. Con match di ritorno previsto tra una settimana, giovedì 18 aprile, allo stadio Olimpico. Un confronto tutto da vivere, col piacere della novità rappresentato da quel Daniele De Rossi, che per la prima sfida Stefano Pioli da allenatore col desiderio di interrompere la recente tradizione negativa dei giallorossi contro i rossoneri: sotto la guida di José Mourinho, nelle ultime tre stagioni la formazione della Capitale non è andata oltre il doppio pareggio (2-2 in rimonta al “Meazza” e 1-1 in casa, con gol di Saelemaekers in extremis) nella passata stagione, incassando anche 4 ko.
CAMBIO DI MARCIA - Ma l’appuntamento di San Siro porrà i riflettori di tifosi, critica e inevitabilmente della dirigenza milanista su un uomo e un uomo soltanto. O meglio, soprattutto su di lui. Parliamo di Stefano Pioli che, dopo un bimestre ottobre-dicembre da dimenticare (5 sconfitte e 3 pareggi in tutte le competizioni) che sono costate l’uscita di scena anticipata dai giochi per lo scudetto e l’eliminazione ai gironi di Champions League, da inizio 2024 ha saputo cambiare marcia e inanellare una serie di risultati che ha portato i rossoneri al secondo posto dietro l’Inter, operando un’importante rimonta sulla Juventus, e tenuto aperto un fronte tutt’altro che secondario per il prestigio e le prospettive di incasso sul fronte dei ricavi per il club. Vincere l’Europa League, unico trofeo internazionale a mancare nella ricca bacheca del Diavolo, potrebbe dare un senso tutto diverso all’attuale stagione, mettendo definitivamente da parte le perplessità della prima metà e rivalutando l’operato del tecnico emiliano agli occhi chi, tra qualche settimana, sarà chiamato ad esprimersi sul suo destino.
PIOLI PRESENTA LA SFIDA CON LA ROMA
PRO E CONTRO - Come abbiamo riportato anche nei giorni scorsi su calciomercato.com, più che l’esito del derby contro l’Inter del prossimo 22 aprile - che può consegnare l’aritmetica certezza del 20° scudetto nerazzurro e quindi della seconda stella in uno stadio che sarà a larga maggioranza rossonero - le ultime e decisive valutazioni su Pioli del patron Gery Cardinale, sentiti i pareri del suo braccio destro Zlatan Ibrahimovic ma anche dell’ad Giorgio Furlani e degli altri componenti della parte sportiva, ossia Geoffrey Moncada e Antonio D’Ottavio, passerà dal cammino in Europa League del Milan. Che, senza nascondersi, sa perfettamente di essere una delle squadre più competitive per arrivare a giocarsi l’atto conclusivo del 22 maggio a Dublino, avendo evitato la parte di tabellone che contempla la presenza del fortissimo Liverpool di Klopp in caso di superamento di questo turno. In un’annata in cui resta valida l'attenuante di aver cambiato tanto, sia a livello dirigenziale ma anche e soprattutto a livello di organico, non si pensava di terminare il campionato così lontano dall’Inter e di uscire anzitempo dalla Coppa Italia. Complice una sequenza di infortuni impressionante che nelle ultime stagioni è diventato una preoccupante costante. Mentre era stato messo in preventivo, essendo inseriti in un girone di ferro con Paris Saint-Germain, Borussia Dortmund e Newcastle, di poter non superare la prima fase di Champions League. A patto, per l’appunto, di rifarsi con gli interessi nella seconda competizione europea per importanza.
BENNACER: 'PIU' FORTI CHE NELL'ANNO DELLO SCUDETTO'
MOMENTO DECISIVO - Se play-off e ottavi di finale hanno offerto due ostacoli ampiamente alla portata come i francesi del Rennes e i cechi dello Slavia Praga, il sorteggio dei quarti di finale presenta la prima vera grande sfida e il primo vero crash test per il “nuovo” Milan ammirato in questo 2024 - con un organico finalmente quasi al completo e performante in tutti i suoi effettivi e con un gioco più brillante ed efficace - e per Stefano Pioli. I mesi da gennaio a marzo sono serviti per rafforzare la sua posizione agli occhi della società ma anche a consolidare il suo ruolo di leader dello spogliatoio. Ora si arriva allo snodo decisivo: la doppia sfida in campionato contro Inter e Juventus ma soprattutto ciò che resta dell’Europa League saranno il vero banco di prova per provare a guadagnarsi la riconferma al netto di un contratto che scade nel giugno 2025. E allontanare una volta per tutte gli spettri che hanno aleggiato negli ultimi mesi sulla sua testa. Dalla suggestione chiamata Antonio Conte alle candidature più esotiche rappresentate da Graham Potter e Julen Lopetegui.
MILAN, LE ULTIME DI FORMAZIONE IN VISTA DELLA ROMA
CAMBIO DI MARCIA - Ma l’appuntamento di San Siro porrà i riflettori di tifosi, critica e inevitabilmente della dirigenza milanista su un uomo e un uomo soltanto. O meglio, soprattutto su di lui. Parliamo di Stefano Pioli che, dopo un bimestre ottobre-dicembre da dimenticare (5 sconfitte e 3 pareggi in tutte le competizioni) che sono costate l’uscita di scena anticipata dai giochi per lo scudetto e l’eliminazione ai gironi di Champions League, da inizio 2024 ha saputo cambiare marcia e inanellare una serie di risultati che ha portato i rossoneri al secondo posto dietro l’Inter, operando un’importante rimonta sulla Juventus, e tenuto aperto un fronte tutt’altro che secondario per il prestigio e le prospettive di incasso sul fronte dei ricavi per il club. Vincere l’Europa League, unico trofeo internazionale a mancare nella ricca bacheca del Diavolo, potrebbe dare un senso tutto diverso all’attuale stagione, mettendo definitivamente da parte le perplessità della prima metà e rivalutando l’operato del tecnico emiliano agli occhi chi, tra qualche settimana, sarà chiamato ad esprimersi sul suo destino.
Il #Milan è la squadra con il miglior stato di forma dell’#UEL
— Milan Zone (@theMilanZone_) April 10, 2024
via @Swissquote_it pic.twitter.com/HTwKhLpOJK
PIOLI PRESENTA LA SFIDA CON LA ROMA
PRO E CONTRO - Come abbiamo riportato anche nei giorni scorsi su calciomercato.com, più che l’esito del derby contro l’Inter del prossimo 22 aprile - che può consegnare l’aritmetica certezza del 20° scudetto nerazzurro e quindi della seconda stella in uno stadio che sarà a larga maggioranza rossonero - le ultime e decisive valutazioni su Pioli del patron Gery Cardinale, sentiti i pareri del suo braccio destro Zlatan Ibrahimovic ma anche dell’ad Giorgio Furlani e degli altri componenti della parte sportiva, ossia Geoffrey Moncada e Antonio D’Ottavio, passerà dal cammino in Europa League del Milan. Che, senza nascondersi, sa perfettamente di essere una delle squadre più competitive per arrivare a giocarsi l’atto conclusivo del 22 maggio a Dublino, avendo evitato la parte di tabellone che contempla la presenza del fortissimo Liverpool di Klopp in caso di superamento di questo turno. In un’annata in cui resta valida l'attenuante di aver cambiato tanto, sia a livello dirigenziale ma anche e soprattutto a livello di organico, non si pensava di terminare il campionato così lontano dall’Inter e di uscire anzitempo dalla Coppa Italia. Complice una sequenza di infortuni impressionante che nelle ultime stagioni è diventato una preoccupante costante. Mentre era stato messo in preventivo, essendo inseriti in un girone di ferro con Paris Saint-Germain, Borussia Dortmund e Newcastle, di poter non superare la prima fase di Champions League. A patto, per l’appunto, di rifarsi con gli interessi nella seconda competizione europea per importanza.
BENNACER: 'PIU' FORTI CHE NELL'ANNO DELLO SCUDETTO'
MOMENTO DECISIVO - Se play-off e ottavi di finale hanno offerto due ostacoli ampiamente alla portata come i francesi del Rennes e i cechi dello Slavia Praga, il sorteggio dei quarti di finale presenta la prima vera grande sfida e il primo vero crash test per il “nuovo” Milan ammirato in questo 2024 - con un organico finalmente quasi al completo e performante in tutti i suoi effettivi e con un gioco più brillante ed efficace - e per Stefano Pioli. I mesi da gennaio a marzo sono serviti per rafforzare la sua posizione agli occhi della società ma anche a consolidare il suo ruolo di leader dello spogliatoio. Ora si arriva allo snodo decisivo: la doppia sfida in campionato contro Inter e Juventus ma soprattutto ciò che resta dell’Europa League saranno il vero banco di prova per provare a guadagnarsi la riconferma al netto di un contratto che scade nel giugno 2025. E allontanare una volta per tutte gli spettri che hanno aleggiato negli ultimi mesi sulla sua testa. Dalla suggestione chiamata Antonio Conte alle candidature più esotiche rappresentate da Graham Potter e Julen Lopetegui.
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