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    Il Milan doma la Juve con l'ultimo capolavoro di Pioli: a San Siro vince la voglia di riscatto del Diavolo

    Il Milan doma la Juve con l'ultimo capolavoro di Pioli: a San Siro vince la voglia di riscatto del Diavolo

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Due gol alla Juventus e un avviso al campionato. Il Milan è più vivo che mai, come dice il suo netto 2-0 e come conferma la classifica che lo rivede al primo posto, per una notte almeno, insieme con il Napoli e l’Atalanta. Giusto, giustissimo così, perché la Juventus dura soltanto 20’ e poi, dopo il primo dei due pali colpiti da Leao, si arrende progressivamente alla sempre più schiacciante superiorità del Milan, che la lascia a sette punti di distanza. Una voragine, dopo appena nove giornate, che mette a nudo tutti i gravi limiti dei bianconeri, senza nemmeno l’alibi delle assenze, perché al di là dei lungodegenti Pogba e Chiesa, gli altri c’erano tutti. Rovesciando il discorso, quindi, applausi doppi al Milan e in particolare a Pioli perché questo è il suo ultimo capolavoro. Invece di lamentarsi per gli infortuni che gli hanno tolto Maignan, Calabria, Florenzi, Saelemaekers, Kjaer e Messias, il tecnico rossonero ha ricostruito una squadra nel vero senso della parola, perché non dipende da un singolo e tantomeno dal suo uomo più in forma, Leao, come dimostra il fatto che i gol del successo sono firmati da un difensore, Tomori, e da una teorica riserva, Diaz, preferito al grande acquisto De Ketelaere, in campo al suo posto soltanto nel finale. E quindi occhio a questo Milan, più forte degli infortuni e più forte degli avversari, più che mai in corsa per rivincere lo scudetto, della seconda stella, e pronto a riscattarsi contro il Chelsea, dopo la nottataccia di Stamford Bridge.  

    MILAN ITALIANO Allegri conferma la formazione prevista, con la coppia Locatelli-Rabiot nel cuore del centrocampo, tra i due esterni Cuadrado e Kostic, e la conseguente esclusione di Paredes, alle spalle di Milik e Vlahovic, nel 4-4-2 in cui Bonucci dirige la difesa al fianco di Bremer, con Danilo e Alex Sandro sulle fasce. Pioli, invece, sorprende tutti schierando Pobega come trequartista al posto di Diaz, che parte sulla destra del tridente con Leao a sinistra dietro l’unica punta Giroud. E così, nel consueto 4-2-3-1 il Milan si presenta più italiano del solito con l’asse centrale Gabbia-Tonali-Pobega, fermi restando Tomori come secondo difensore centrale tra Kalulu e il capitano Hernandez con Bennacer regista arretrato.  

    PARTENZA JUVE La mossa di Pioli, però, sembra togliere certezze al Milan che subisce la partenza aggressiva della Juventus, soprattutto sulla fascia sinistra dove Hernandez soffre le accelerazioni di Cuadrado. E non a caso proprio  su quella fascia i bianconeri costruiscono tre occasioni da gol, con Kostic, Cuadrado e con Danilo che però falliscono il tocco decisivo. L’impressione che la Juventus sia davvero trasformata dopo i due successi contro il Bologna e il Maccabi, svanisce però in fretta.

    VANTAGGIO TOMORI Tanto per cambiare è Leao che accende la luce nel Milan, restituendo un po’ di fiducia ai tifosi rossoneri. Il portoghese è bravo ad accentrarsi e per due volte colpisce il palo, il primo esterno, facendo capire che la partita è più che mai aperta. E infatti, quando sembra profilarsi lo 0-0, il Milan passa in vantaggio nel primo minuto di recupero. Giroud cerca la porta dentro l’area e il pallone carambola sul sinistro di Tomori, bravo a essere lì e ancora più bravo a deviare alle spalle di Szczesny. Gol regolarissimo perché Alex Sandro si trovava tra lui e il portiere.

    SPETTACOLO DIAZ La Juventus avrebbe tutto il secondo tempo almeno per pareggiare, ma l’ingresso di McKennie al posto di Cuadrado non serve. Costretti a sbilanciarsi, i bianconeri concedono al Milan l’arma sempre pericolosissima ed efficacissima del contropiede. E così, favorito da un errato passaggio del deludente Vlahovic, Diaz scatta in profondità per quaranta metri, vanamente inseguito da Bremer e Bonucci e quando si avvicina alla porta fa partire un gran destro che Szczesny non riesce a deviare. Un gol davvero spettacolare che esalta San Siro e lo spagnolo, felice di togliersi la maglia mostrando a tutti il suo numero 10, come a voler dire che è suo, incurante della conseguente ammonizione.

    CAMBI INUTILI Con più di mezz’ora a disposizione, Allegri cerca alternative inserendo Paredes e Miretti al posto di Locatelli e Kostic. Pioli, invece, richiama Pobega e rilancia Krunic, poi pensando anche alla gara di martedì contro il Chelsea, risparmia Giroud e Diaz, per sfruttare la freschezza di Rebic e la voglia di riscatto di De Ketelaere. Ma al di là della consueta girandola di sostituzioni, il Milan ormai è in pieno controllo della partita, perché chi era partito dall’inizio e chi è entrato dopo si muove in perfetta sintonia con i compagni. E così se c’è una squadra che dà la sensazione di poter segnare ancora è quella di Pioli, non certo quella di Allegri, malgrado tutti i suoi cambi rivelatisi inutili, compreso l’ultimo di Kean per cercare il gol nemmeno cercato da Vlahovic. Pioli, al contrario, nel finale può risparmiare anche Leao, ripresentando Origi che fa in tempo a sfiorare il gol di un clamoroso 3-0. E così alla fine dei 4’ di recupero Pioli può festeggiare il suo ultimo capolavoro.


    Milan-Juventus 2-0(primo tempo 1-0)

    Marcatori:
    45’ pt Tomori (Mil), 9’ st Díaz (Mil)

    MILAN (4-3-2-1): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori, Theo; Bennacer (dal 37’ st Vranckx), Tonali, Pobega (dal 13’ st Krunic); Brahim (dal 18’st De Ketelaere)Leao (dal 37’ st Origi) Giroud (dal 18’st Rebic) Allenatore. Pioli. A disposizione: Mirante, Jungdal, Dest, Ballo-Touré, Thiaw, Vranckx, Bakayoko, De Ketelaere, Krunic, Adli,Rebic, Origi. 

    Juventus (4-4-2): Szceczny; Danilo, Bremer, Bonucci, Alex Sandro; Cuadrado (dal 1’ st McKennie) Rabiot (dal 35’ st Soule), Locatelli (dall’11’ st Miretti) Kostic (dall’11 st Paredes) Milik, Vlahovic (dal 33’ st Kean) Allenatore: Allegri. A disposizione: Pinsoglio, Perin, Gatti, Rugani, McKennie, Miretti, Paredes, Fagioli, Kean, Soulè. 

    Ammoniti: 26’ pt Cuadrado (Juv)



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