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  • Il Marsiglia piomba su De Zerbi: presentata una proposta, parti vicine

    Il Marsiglia piomba su De Zerbi: presentata una proposta, parti vicine

    • Redazione CM
    Roberto De Zerbi può ripartire dal Marsiglia. Dopo l’addio al Brighton, l’allenatore italiano potrebbe intraprendere una nuova avventura in Ligue 1 sulla panchina dell’OM. Il club transalpino ha mosso passi concreti nelle ultime ore presentando una proposta ufficiale a Roberto De Zerbi per affidargli la panchina in vista della prossima stagione. Nelle prossime ore sono attese novità, con il tecnico ex Sassuolo e Shakhtar Donetsk chiamato a sciogliere le riserve e dare una risposta al Marsiglia. “Mi piacerebbe andare in un altro Paese dove non sono stato, cercare di imprimere lo stesso gioco in posti diversi” sono state le parole pronunciate proprio ieri dal tecnico bresciano.

    OM SU DE ZERBI - Alla luce delle difficoltà per Sergio Conceicao, che dopo l’addio al Porto sembrava il candidato principale per la panchina, il Marsiglia ha deciso di virare con decisione su Roberto De Zerbi. Il presidente Longoria e il direttore sportivo Benatia hanno presentato un’offerta all’entourage del tecnico italiano, che ora dovrà decidere se accettare o rifiutare la proposta.

    IL CONTRATTO - Il Marsiglia ha presentato una proposta di contratto triennale a Roberto De Zerbi, che nel caso in cui dovesse accettare sarà legato fino al 30 giugno 2027 al club francese. La trattativa prosegue ed è in una fase avanzata.

    LA CLAUSOLA - Il divorzio consensuale con il Brighton ha abbassato ma non annullato la clausola rescissoria prevista nel contratto tra De Zerbi e i 'Seagulls'. Invece dei 15 previsti inizialmente, i 'Seagulls' dovranno sborsare 5 milioni di euro al Brighton nel caso in cui dovessero ingaggiare il tecnico bresciano.

    LE PAROLE DI DE ZERBI - In occasione del premio intitolato a Nicola Ceravolo, De Zerbi aveva espresso il desiderio di allenare ancora all’estero: "Mi piace allenare, poi dove farlo si vedrà. Sono stato bene in Inghilterra, vediamo. L'importante non è dove allenerò, ma è come andare, come stare in quel posto. Sono sempre stato abituato a scegliere con lucidità e senza farmi prendere dall'ansia di dover per forza allenare. Mi piacerebbe andare in un altro Paese dove non sono stato, cercare di imprimere lo stesso gioco in posti diversi. Credo che gli allenatori italiani siano i migliori, sempre all’avanguardia, come comprensione del gioco pochi ci battono. L’ambiente fuori cambia, da noi il risultato sposta tutto, all’estero si vive diversamente. Ho giocato sui campi anche in C, gli allenatori possono essere determinanti nel darti disciplina, organizzazione e fiducia, ma non vincono le partite. Alla fine vince chi ha la rosa più forte nel complesso. Spalletti a Napoli ha fatto un miracolo. Gasperini ha cambiato la serie A non da oggi, da tanti anni".

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