Il 'Kun' Aguero per Kum Kum, Oliver Torres per Holly Hutton: quando l'animazione incontra il calcio
"Pà, come lo chiamiamo?"
"Hugo"
"No, Hugo non mi piace"
"E allora proponi tu un nome"
"Oliver"
"Oliver?"
"Sì, come Holly Hutton..."
Deve essere andata più o meno così tra papà Fernando il fratello maggiore di Oliver Torres, che ha deciso di chiamare il fratellino, appena nato, come il numero 10 giapponese più famoso della storia del calcio, quell'Oliver Hutton diventato universalmente Captain Tsubasa. Sapeva che il pallone gli avrebbe cambiato la vita, un po' come con Holly, il suo miglior amico che gli ha salvato la vita. E' solo l'esempio più famoso di due mondi che vanno a braccetto: calcio e animazione.
Sergio Aguero ha dato l'addio al calcio, con le lacrime agli occhi. Dall'Indenpendiente al Barcellona, passando per Atletico Madrid e Manchester City, con il nome, Sergio, che è stato eclissato dal nickname Kun. Perché Kun? Perché il nonno notava una certa somiglianza con Kum-Kum, el niño cavernícola, il protagonista dell'omonimo anime che combinava guai nel suo villaggio, venendo punito dal padre, Brazo Fuerte. Invece, oggi, un abrazo furente lo vogliamo dare al Kun, che per un cuore che non andava più al giusto ritmo ha deciso di appendere le scarpe al chiodo.
Animazione e calcio, leggerezza che incontra leggerezza, passioni che si incrociano. L'eroe della Copa America vinta dall'Argentina, Emiliano Martinez, viene soprannominato Dibu, perché da piccolo ricordava Dibu, il quarto figlio, animato, di una famiglia in carne e ossa. Soprannomi, tatuaggi, storie sui social: calciatori e protagonisti animati, l'intreccio della spensieratezza. Che poi, anche così conquisti i più piccoli...