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Il giorno del Sergente di Ferro e del 'Tardelli di Chadderton'
Oggi è la giornata degli allenatori. Auguri di buon compleanno a
CARLO ANCELLOTTI, 1959, neoallenatore del Bayern Monaco. Ha allenato in Italia, Inghilterra, Francia e Spagna. Ha avuto una moglie italiana e dal 2014 ne ha una canadesse
ATTILIO TESSER, 1958, neoallenatore della Cremonese. Sulla panchina del Novara in 2 anni portò i piemontesi dalla C1 alla A
ANGELO GREGUCCI, 1964, allenatore dell'Alessandria. Come allenatore ha girato parecchio, tanto da confondersi. Nell'estate 2014, appena ingaggiato dalla Casertana, dichiarò che avrebbe tenuto alto il nome della Salernitana, dove allenava l'anno prima
EUGENIO BERSELLINI, 1936, che compie quindi 80 anni, ex tecnico di Lecce, Como (2 volte) Cesena, Sampdoria (2 volte), Inter, Torino, Fiorentina, Avellino, Ascoli, Modena, Bologna, Pisa, Saronno, Nazionale Libia, Al-Ahly Tripoli, Al-Ittihad Tripoli, Lavagnese e, come direttore sportivo, Sestri Levante. Ha vinto un campionato italiano con l'Inter nel 1979-80 «In questa impresa io ho una parte di merito, d'accordo, ma il merito maggiore e della società che mi ha aiutato a fare la squadra che desideravo. Quando arrivai all'Inter, tre anni fa, vidi tre ragazzini che mi parvero subito ben dotati: alludo a Pancheri, Baresi e Ambu che, infatti, adesso sono titolari. Era chiaro, però, che non bastavano e l'anno successivo pescai Altobelli, Beccalossi e Pasinato che sono stati tra i punti di forza della mia terza e migliore stagione nerazzurra. Quindi, se abbiamo vinto il dodicesimo scudetto della storia dell'Inter, il maggior merito, lo ripeto, va alla società: io mi tengo solo quello dell'impegno e della serietà nel lavoro cui si potrebbe aggiungere un po' di psicologia e tanto dialogo con i giocatori. Io non sono certo di quelli che dicono ai propri ragazzi che sono i migliori di tutti. Al contrario: al massimo dico loro che, sì, possono ottenere determinati risultati..., ma solo a certe condizioni. E siccome all'Inter ho sempre avuto la fortuna di avere a che fare con della gran brava gente, i risultati mi hanno dato perfettamente ragione». e uno libico con l' Al-Ittihad nel 2001-02. Nell'Al-Ittihad militava - peraltro - il figlio di Gheddafi, Al Saadi (giochicchiò qualche sprazzo di partita tra Perugia e Udinese, oltre ad essere azionista e "amico" della Juventus), fu lui il primo a contattarlo per portarlo sul Golfo della Sirte. "E' vero mi aveva fatto cercare a Milano da un suo collaboratore, Karim, era rimasto favorevolmente colpito dai miei metodi di lavoro. "E' quello ci vuole per il nostro calcio" mi confessò al telefono. E così avvenne, sia in nazionale che nel club. Se penso ai giorni che precedettero la partita-scudetto...Tripoli era una pentola a pressione, al fischio finale scesero in strada più di un milione di persone letteralmente pazze di gioia".
Era detto “il sergente di ferro”
JUAN JESUS, 1991, difensore brasiliano ex Internacional Porto Alegre e attualmente all'Internazionale di Milano, ma viene dato in partenza, anche se lui su twitter ha attaccato i giornalisti che alimentano le voci di mercato "Mettete di meno della vostra opinione personale e più professionalità, grazie. È da anni sempre la stessa cosa e nella fine non succede mai niente. Forse non siete bravi abbastanza a trovare notizie e creano storie". Nella partita con l'Empoli dello scorso maggio fece perdere la pazienza a Mancini per
l'errore in fase di copertura sull'azione che ha portato al gol del pareggio dell'Empoli. L'allenatore ha ripreso il brasiliano chiedendo maggiore attenzione. Il terzino, però, avrebbe risposto per le rime, costringendo Felipe Melo ad intervenire per calmare gli animi.
DAVID PLATT, 1966, ex centrocampista inglese di Aston Villa, Bari, Juventus, Sampdoria, Arsenal, Nottingham Forest. Alla Samp tornò anche come allenatore nel 1988-89, ma dopo poche settimane fu sostituito da Spalletti. Adesso allena in India il Pune City Alla Juve fu presentato come “il Tardelli di Chadderton” «Sono nato attaccante e il goal rimane la componente del calcio che preferisco. Però, so adattarmi a ogni circostanza e mi ritengo valido anche in fase di copertura. Il raffronto con Tardelli mi lusinga; è stato un grande campione, magari la mia carriera potesse davvero assomigliare alla sua. Ricordo come fosse oggi la magnifica Juventus che nel 1983, in Coppa dei Campioni, venne a vincere a Birmingham contro l’Aston Villa. Reti di Rossi, Boniek e di Cowans per noi. Posso dire che da quella sera ho sognato i colori bianconeri». Oltre che attaccante, era nato anche da una famiglia ricca, l’autista per la scuola, la governante brasiliana. Diciotto anni comodi e piacevoli, vissuti tra campi di calcio e scuola: e sui libri andava forte, Andrew, tanto da essere considerato quasi un latinista in erba.
Buon compleanno anche a
VASILIS TOROSIDIS, 1985, difensore greco della Roma
VASYL' PRYJMA, 1991, difensore ucraino del Frosinone, in prestito dal Torino
FERDINANDO COPPOLA, 1978. portiere dell' Hellas Verona. Ha recitato in alcune puntate di “Un posto al sole”
VINCENT LAURINI, 1989, terzino destro francese dell'Empoli
MATUZALEM, 1980, centrocampista brasiliano del Miami FC ex Prma, Napoli, Piacenza, Brescia, Lazio, Genoa, Bologna, Verona, che piano piano sta raggiungendo l'età consona al suo nome
MARCO ANDREOLLI, 1986,difensore italiano del Siviglia, in prestito dall'Inter. Il 21 novembre, nella partita con la Real Sociedad, si è rotto il tendine d'Achille ed ha chiuso anticipatamente la stagione
BRUNO N'GOTTY, 1971, ex difensore francese di origine camerunense detto “Barracuda nero”. Dal 1998 al 2000 ha giocato in Italia, nel Milan e nel Venezia. Di lui si ricorda, con la maglia dei lagunari, un fantastico autogol di tacco https://www.youtube.com/watch?v=8uGzvohqlxI
KOSTANTINOS LOUMPOUTIS, 1979, ex difensore greco, in Italia dal 2002 al 2005, due anni a Perugia e uno a Siena, giocando in tutto 25 partite
PASQUALE FAZIO, 1989, terzino destro del Trapani
GIANCLAUDIO LORI, 1995, portiere dell'Ancona
ANTIMO IUNCO, 1984, ala destra dell'Alessandria
Il 10 giugno era nato anche il grande
LASZLO KUBALA, 1927-2002, centrocampista ungherese di origine slovacca. Nel 1949 fuggì dall'Ungheria e fu squalificato a vita dalla FIFA. Nel frattempo era stato tesserato dalla Pro Patria che chiese invano la squalifica fosse annullata o quanto meno ridotta. Il Barcellona riuscì a fargli ottenere la nazionalità spagnola e, come per miracolo, la squalifica fu ridotta ad un anno, quello trascorso senza poter giocare a Busto Arsizio. A Barcellona giocò 10 anni, dal 1951 al 1961, vincendo 4 campionati. Ha fatto parte di 3 diverse nazionali: Cecoslovacchia, Ungheria e Spagna