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    Genoa, rivoluzione di gennaio: i primi nomi

    Genoa, rivoluzione di gennaio: i primi nomi

    • Matteo Oneto

    Il Genoa così non funziona. Del Neri è tecnico capace, ma questa non è la sua squadra. Senza esterni e senza costruttori di gioco il centrocampo soffre tantissimo, in attacco non ci sono alternative e Sampirisi sembra ancora un po' acerbo. A gennaio sarà rivoluzione, come ribadito più volte da Preziosi. La lista della spesa non è ancora pronta, un summit di mercato vero e proprio deve ancora avvenire, ma molto in casa Genoa cambierà. L'alternativa a Sampirisi, giovane di grande futuro ma ancora non pronto per essere titolare in serie A, potrebbe essere Vasilis Torosidis dell'Olympiacos: 25 anni, nazionale, e in scadenza di contratto, quindi costo del cartellino molto basso per portarlo a Genova già a gennaio. Sarebbe l’ideale per dare spessore alla difesa.

    Cambierà molto soprattutto a centrocampo. Kucka è l'unico inamovibile, Vargas e Jankovic lo sarebbero ma i continui infortuni non fanno dormire sonni tranquilli. Le alternative al momento sono tutte italiane. La prima è Simone Padoin, pupillo di Del Neri ai tempi di Bergamo e ora panchinaro alla Juventus. L'affare può andare in porto ma l'Atalanta è concorrente agguerrita. Sempre a Torino ma sulla sponda granata c'è Alessio Cerci: Preziosi è un suo fan accanito ma mai è riuscito a portarlo al Grifone. La trattativa sembra complicata perché Ventura stravede per lui e difficilmente lo lascerà partire.

    Cercasi alternative anche in attacco, e qui i nomi sono tutti sudamericani. Ritorno di fiamma per Edu Vargas, corteggiato in estate ma dichiarato incedibile fino al 31 di agosto dal Napoli. Ora le cose sono cambiate: il giovane attaccante ha steccato più di una volta, ha qualità ma ha bisogno di giocare, ed ecco che l’ipotesi Genoa può decollare. Il sogno si chiama Mauro Zarate: poteva essere il sostituto di Palacio ma in estate non se ne fece nulla. Preziosi stravede per lui e per Del Neri sarebbe un bel jolly da schierare sia sull'esterno sia vicino a Borriello. L'alto ingaggio è il problema principale.

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