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Il fallimento della Superlega, le parole di Maldini: ecco cosa succede tra Gazidis e il Milan
"Non sono mai stato coinvolto nelle discussioni che riguardavano la Superlega, é una cosa che si è decisa a livello più alto rispetto al mio dirigenziale. Cosa ho pensato? Un po' di confusione. Questo sinceramente non mi esenta dal prendere la responsabilità di scusarmi nei confronti dei tifosi". Sono parole pesanti, per forma e contenuto, quelle rilasciate da Paolo Maldini nei minuti antecedenti all'ultima partita di campionato contro il Sassuolo. C'è tutta l'amarezza di chi è stato un grande campione in un calcio governato da dinamiche diverse rispetto a quelle attualmente orientate principalmente dall'aspetto economico e di delusione per la scelta dell'amministratore delegato Ivan Gazidis di non informarlo di una vicenda tanto delicata per i possibili futuri equilibri del club. Personaggio con cui in passato non erano mancati i motivi contrasto ma col quale, da diversi mesi a questa parte, i rapporti parevamo essere tornati all'insegna del reciproco rispetto dei ruoli.
TREGUA ARMATA - Uno deputato a ristrutturare l'area sportiva dopo i tanti scossoni delle ultime annate e a creare i presupposti di un nuovo progetto vincente, l'altro a dettare le linee guida per garantire una sostenibilità finanziaria stabilite dall'azionista di riferimento Elliott. Una convivenza resa possibile oggi dal famoso passo indietro di Gazidis nel luglio scorso, quando decise di rinunciare al progetto targato Rangnick e di confermare la fiducia a Pioli ed evitando da allora altre pericolose invasioni di campo in vicende non strettamente di sua competenza. Un equilibrio sottile, una sorta di tregua armata che fino a questo della stagione, col Milan in piena bagarre per conquistare un importantissimo piazzamento in campionato per accedere alla prossima Champions League, ha resistito. Ma che le ultime vicende in merito alla questione Superlega e alle possibili ripercussioni paventate da parte della Uefa - il presidente Ceferin ha nuovamente ammonito i rossoneri, che alla pari di Juve, Barcellona e Real Madrid considerano il varo della competizione come una necessità - rischiano di mettere nuovamente a repentaglio.
RAPPORTI FUTURI - Al momento, secondo quanto raccolto da calciomercato.com, non trovano conferme le indiscrezioni che avevano iniziato a circolare su eventuali ripercussioni in merito alla posizione di Gazidis in seno al Milan, considerando che la scelta di aderire al piano deliberato insieme agli altri 11 club che vi avevano aderito era stata fatta di comune accordo e seguendo le indicazioni della proprietà. Resta da capire come potranno svilupparsi in un futuro prossimo le relazioni tra il manager sudafricano e Maldini, tanto più in un momento particolarmente delicato per la formazione rossonera, che dopo il ko interno col Sassuolo si è visto nuovamente risucchiato in una complicatissima lotta fino all'ultima giornata per conquistare almeno il quarto posto, obiettivo fondamentale per dare slancio a un progetto sportivo in linea con le storiche ambizioni della società. Gli abbracci a San Siro per la vittoria in extremis contro la Lazio nel match d'andata o a Roma dopo il successo sui giallorossi all'Olimpico sembrano già un ricordo sbiadito.
TREGUA ARMATA - Uno deputato a ristrutturare l'area sportiva dopo i tanti scossoni delle ultime annate e a creare i presupposti di un nuovo progetto vincente, l'altro a dettare le linee guida per garantire una sostenibilità finanziaria stabilite dall'azionista di riferimento Elliott. Una convivenza resa possibile oggi dal famoso passo indietro di Gazidis nel luglio scorso, quando decise di rinunciare al progetto targato Rangnick e di confermare la fiducia a Pioli ed evitando da allora altre pericolose invasioni di campo in vicende non strettamente di sua competenza. Un equilibrio sottile, una sorta di tregua armata che fino a questo della stagione, col Milan in piena bagarre per conquistare un importantissimo piazzamento in campionato per accedere alla prossima Champions League, ha resistito. Ma che le ultime vicende in merito alla questione Superlega e alle possibili ripercussioni paventate da parte della Uefa - il presidente Ceferin ha nuovamente ammonito i rossoneri, che alla pari di Juve, Barcellona e Real Madrid considerano il varo della competizione come una necessità - rischiano di mettere nuovamente a repentaglio.
RAPPORTI FUTURI - Al momento, secondo quanto raccolto da calciomercato.com, non trovano conferme le indiscrezioni che avevano iniziato a circolare su eventuali ripercussioni in merito alla posizione di Gazidis in seno al Milan, considerando che la scelta di aderire al piano deliberato insieme agli altri 11 club che vi avevano aderito era stata fatta di comune accordo e seguendo le indicazioni della proprietà. Resta da capire come potranno svilupparsi in un futuro prossimo le relazioni tra il manager sudafricano e Maldini, tanto più in un momento particolarmente delicato per la formazione rossonera, che dopo il ko interno col Sassuolo si è visto nuovamente risucchiato in una complicatissima lotta fino all'ultima giornata per conquistare almeno il quarto posto, obiettivo fondamentale per dare slancio a un progetto sportivo in linea con le storiche ambizioni della società. Gli abbracci a San Siro per la vittoria in extremis contro la Lazio nel match d'andata o a Roma dopo il successo sui giallorossi all'Olimpico sembrano già un ricordo sbiadito.