2016 Claudio Villa - Inter
Il fair play Uefa blocca l'Inter: mercato autofinanziato per 'colpa' di Thohir
IL CONGRESSO - Il 18 ottobre prenderà ufficialmente il via in Cina il congresso del Partito Comunista che detterà legge in fatto di investimenti all'estero soprattutto per società impegnate nel mondo del calcio. Fra queste c'è ovviamente anche Suning che per ora ha smesso di investire direttamente nel club nerazzurro. Dal partito è arrivata l'assicurazione che l'azienda di Zhang Jindong non sarà inserita nella blacklist e nel lungo periodo potrà tornare ad investire nell'Inter in strutture, sponsorship e infrastrutture (col sogno di costruire la "cittadella nerazzurra" sempre vivo).
"COLPA" DI THOHIR - E allora da dove arrivano le limitazioni più importanti? Arrivano dalla Uefa e da quel Settlement Agreement sottoscritto dall'allora presidente Erick Thohir nel lontano 2015. L'Inter aveva debiti pesantissimi e il tycoon indonesiano concordò con la Uefa una piano di rientro nei parametri del Fair Play Finanziario estremamente restrittitivi e che pongono il club sotto osservazione fino alla chiusura del bilancio 2018-19. Nonostante il pareggio di bilancio conquistato in questa stagione, l'Inter non può sforare il tetto dei -30 milioni nell'ultimo triennio per poter rientrare in Champions League senza problemi.
MERCATO AUTOFINANZIATO - Anche per questo il mercato dell'Inter a gennaio sarà ancora bloccato, low cost e autofinanziato. Dal Jiangsu Suning potrà arrivare un giocatore in prestito come Ramires o Alex Teixeira, ma il budget operativo non potrà superare i 5/6 milioni. Troppo pochi per poter puntare a un colpo top, ma da luglio 2018, in caso di qualificazione in Champions, potrà arrivare una prima svolta decisiva.