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Il cuore dice Barcellona, il portafogli Arabia Saudita: tutti i numeri dell'intrigo Messi
Il futuro di Leo Messi sarà sicuramente la telenovela della prossima estate. Il centravanti argentino ha un contratto in scadenza con il Paris Saint-Germain, dove attualmente gioca ma non è più amato (soprattutto dai tifosi) come al suo arrivo, appena due anni fa. La scelta ideale, anche sotto il profilo degli interessi di famiglia, sarebbe il Barcellona, dove è nato e cresciuto calcisticamente (partendo, nel lontano 2000, dalle giovanili), ma questo è il momento peggiore per tornare al club catalano. Il Barça infatti è coinvolto nella gestione di diverse grane (non ultima il “caso Negreira”, dove la dirigenza azulgrana è accusata di presunta corruzione arbitrale).
Il problema principale è la sostenibilità economica, presente oltre che futura: bisognerà fare, infatti, una serie di tagli orizzontali (non meno di 150-200 milioni di euro), prima della partenza del nuovo campionato. Il terreno più fertile è proprio quello dei salari (soprattutto analizzando la situazione dei top player in scadenza di contratto). Logico, quindi, che l’idea di vedere Messi in campo con la maglia blaugrana sia percorribile solo con il consenso dell’argentino (ad uno stipendio certamente non da fuoriclasse) o con l’integrazione di una serie di accordi di sponsorizzazione (in grado di coprire buona parte del costo salariale).
SIRENE SAUDITE - Se il Barcellona lavora per il grande ritorno di Leo Messi, austerity permettendo, c’è chi come l’Al- Hilal (club della Saudi Pro League, l’equivalente della Serie A italiana) sogna il suo arrivo, per opporlo, nel 2023/24, all’altra stella del calcio già atterrata in terra araba: il portoghese Cristiano Ronaldo (tesserato dall’Al-Nassr). Le prime anticipazioni parlano di un’offerta “monstre” pari a 500 milioni di euro annui (l’ipotesi è un biennale, a cui aggiungere altri 100 milioni in bonus). L’Al-Hilal è uno dei top club del calcio saudita, avendo, nel suo palmares, 18 titoli nazionali (oltre a coppe nazionali e supercoppe) e 4 AFC Champions League. Attualmente quarto in campionato, a quattro giornate dal termine della stagione, ha una credibilità sportiva anche superiore allo stesso Al-Nassr, che ha vinto, fino ad oggi, soltanto 9 campionati sauditi.
L’importo stimato, a livello contrattuale, porterà Messi ad essere il calciatore più pagato al mondo. In caso di firma ci sarà anche una rivisitazione dei suoi accordi di sponsorizzazione. Probabile, ad esempio, che Ooredoo, colosso qatariota delle tlc (partner anche del PSG, insieme ad altri 4 brand della stessa area geografica), possa decidere di non seguire, per ragioni squisitamente geopolitiche, Messi in Arabia Saudita. E’ altrettanto probabile, però, che il centravanti argentino possa legarsi, per l’intera durata del contratto, a nuovi partner commerciali basati proprio in Arabia Saudita. Attualmente il campione del mondo argentino è legato a 15 marchi tutti di profilo internazionale. Da Adidas, sponsor tecnico storico, passando per Mastercard, Pepsi, Gatorade, Hard Rock, Lay’s, Socios.com, Bitget (in Italia è lo sleeve sponsor della maglia della Juventus), fino a “Cirque du Soleil”.
Il problema principale è la sostenibilità economica, presente oltre che futura: bisognerà fare, infatti, una serie di tagli orizzontali (non meno di 150-200 milioni di euro), prima della partenza del nuovo campionato. Il terreno più fertile è proprio quello dei salari (soprattutto analizzando la situazione dei top player in scadenza di contratto). Logico, quindi, che l’idea di vedere Messi in campo con la maglia blaugrana sia percorribile solo con il consenso dell’argentino (ad uno stipendio certamente non da fuoriclasse) o con l’integrazione di una serie di accordi di sponsorizzazione (in grado di coprire buona parte del costo salariale).
SIRENE SAUDITE - Se il Barcellona lavora per il grande ritorno di Leo Messi, austerity permettendo, c’è chi come l’Al- Hilal (club della Saudi Pro League, l’equivalente della Serie A italiana) sogna il suo arrivo, per opporlo, nel 2023/24, all’altra stella del calcio già atterrata in terra araba: il portoghese Cristiano Ronaldo (tesserato dall’Al-Nassr). Le prime anticipazioni parlano di un’offerta “monstre” pari a 500 milioni di euro annui (l’ipotesi è un biennale, a cui aggiungere altri 100 milioni in bonus). L’Al-Hilal è uno dei top club del calcio saudita, avendo, nel suo palmares, 18 titoli nazionali (oltre a coppe nazionali e supercoppe) e 4 AFC Champions League. Attualmente quarto in campionato, a quattro giornate dal termine della stagione, ha una credibilità sportiva anche superiore allo stesso Al-Nassr, che ha vinto, fino ad oggi, soltanto 9 campionati sauditi.
L’importo stimato, a livello contrattuale, porterà Messi ad essere il calciatore più pagato al mondo. In caso di firma ci sarà anche una rivisitazione dei suoi accordi di sponsorizzazione. Probabile, ad esempio, che Ooredoo, colosso qatariota delle tlc (partner anche del PSG, insieme ad altri 4 brand della stessa area geografica), possa decidere di non seguire, per ragioni squisitamente geopolitiche, Messi in Arabia Saudita. E’ altrettanto probabile, però, che il centravanti argentino possa legarsi, per l’intera durata del contratto, a nuovi partner commerciali basati proprio in Arabia Saudita. Attualmente il campione del mondo argentino è legato a 15 marchi tutti di profilo internazionale. Da Adidas, sponsor tecnico storico, passando per Mastercard, Pepsi, Gatorade, Hard Rock, Lay’s, Socios.com, Bitget (in Italia è lo sleeve sponsor della maglia della Juventus), fino a “Cirque du Soleil”.